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Dieci anni fa la morte del metropolita Damaskinos. Benedetto XVI lo ricorda

In un breve telegramma, il Papa emerito ha ricordato lo scorso 6 novembre il metropolita Damaskinos, che fu suo allievo

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Era una amicizia, come molte di quelle di Benedetto XVI, nata all’università. Il metropolita ortodosso Damaskinos Papandreu era stato infatti allievo di Joseph Ratzinger a Bonn, e i due avevano stabilito una amicizia ecumenica durata fino alla morte del sacerdote ortodosso, il 5 novembre 2011. In occasione del decimo anniversario della sua scomparsa, Benedetto XVI ha inviato un telegramma ricordando l’amico.

Nel telegramma, letto dal Cardinale Kurt Koch in un videomessaggio, Benedetto XVI ha sottolineato di continuare a piangere la morte “troppo precoce” del sacerdote ortodosso”, ma ha aggiunto che “il frutto di un vivo rapporto interiore con l’ortodossia è rimasto e continua a crescere nell’amicizia che sempre più mi lega al Patriarca ecumenico”.

Il metropolita Damaskinos era stato nominato capo del Centro ortodosso di Chambesy, in Svizzera, nel 1969, per decisione dell’allora Patriarca ecumenico Atenagora I.

Vescovo dal 1970, fu dal 1982 al 2003 metropolita della Svizzera.

L’amicizia con Benedetto XVI risale al 1959, quando i due si incontrarono all’unviersità di Bonn. "È stato un particolarissimo dono della Provvidenza - scrive il Papa emerito - il fatto che poco tempo dopo il mio inizio a Bonn siano arrivati due archimandriti ortodossi, venuti per studiare teologia alle due facoltà teologiche, la cattolica e l’evangelica". Un evento, aggiunge Benedetto XVI "nuovo e inatteso",  perché "non era mai accaduto che studenti ortodossi venissero a studiare in facoltà cattoliche: infatti, fino ad allora studiavano solamente presso le facoltà evangeliche o alla facoltà cosiddetta ‘cristiano-cattolica’ (= veterocattolica) di Berna".

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Nel messaggio il Papa emerito ricorda l'amicizia nata tra loro, anche se poi “l’amico Stylianos Harkianakis – che divenne poi metropolita di Australia – assunse una posizione rigorosa, che ha fatto raffreddare la nostra amicizia".

Non così è stata per l’amicizia con il metropolita Damskinos, sempre cresciuta "e con essa la tristezza per la sua morte prematura”.

Il Cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, ha ricordato in un videomessaggio l’amicizia tra i due uomini. Una amicizia che ha portato alla convinzione che tra la Chiesa ortodossa e quella cattolica ci sono "molto meno questioni dottrinali che ferite nella memoria che ci allontanano gli uni dagli altri".

Intervallando il suo intervento con molti ricordi personali, il Cardinale Koch ha detto che Damaskinos “soffriva "per la ferita della divisione della Chiesa di Gesù" e si lavorava con forza "per la comprensione ecumenica tra l'Ortodossia e le altre Chiese cristiane, specialmente la Chiesa cattolica”, impegnandosi anche per l’unità interotodossa (aveva infatti lavorato all’organizzazione del Grande e Sano Concilio Panortodosso) e del rapporto con altre religioni.

Proprio il senso dell’amicizia, ha detto il cardinale Koch, era

“il segreto interiore della sua apertura ecumenica. Il dialogo della verità è indissolubilmente legato al dialogo dell'amicizia” perché “il dialogo della verità può fiorire e diventare fruttuoso solo in un dialogo di amore, fratellanza e amicizia”.

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Le lettere tra Damaskinos e il Cardinale Ratzinger, allora prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, sono finite in una collettanea per i 75 anni di Joseph Ratzinger. Nelle lettere, ha raccontato il Cardinale Koch, hanno affrontato “questioni teologicamente difficili che sono ancora al centro del dialogo ortodosso-cattolico”, come la questione del primato del vescovo di Roma. “Ciò che impressiona in questo scambio di lettere - ha proseguito il cardinale Koch - è l'apertura con cui vengono poste queste domande o più precisamente la volontà di ascoltarsi a vicenda, di imparare l’uno dall’altro e di ammettere autocriticamente gli sviluppi non desiderati nelle loro Chiese”. 

Da notare che una delle prime decisioni di Benedetto XVI da Papa fu quella di non utilizzare il titolo di Patriarca di Occidente, decisione che fu considerata una mano tesa verso la Chiesa Ortodossa. Damaskinos soleva riferirsi a Benedetto XVI come “fratello e amico”.