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Diocesi di Faenza, una scuola per “Sperare la pace”

Prende il via oggi la Scuola di Pace, organizzata dalla Diocesi di Faenza – Modigliana, la Fraternità Francescana e la Cooperativa Sociale Frate Jacopa

Vescovo Mario Toso | Il vescovo Mario Toso con giovani della diocesi di Faenza | Diocesi di Faenza- Modigliana Vescovo Mario Toso | Il vescovo Mario Toso con giovani della diocesi di Faenza | Diocesi di Faenza- Modigliana

“Sperare la pace” è il tema della Scuola di Pace che si tiene dal 3 al 5 gennaio a Faenza. Organizzata dalla diocesi di Faenza-Modigliana, la Fraternità Francescana e la Cooperativa Sociale Frate Jacopa, la scuola ha come obiettivo quello di analizzare e concretizzare il tema del messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2020, “La pace come cammino di speranza: dialogo, riconciliazione e conversione ecologica”.

La scuola di pace avrà il suo culmine nella relazione del vescovo Mario Toso di Faenza-Modigliana. Salesiano, già segretario del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace e tra gli estensori della enciclica sociale di Benedetto XVI, la Caritas in Veritate, che ha compiuto dieci anni lo scorso anno.

“Sperare la pace – spiega il vescovo Toso – è desiderare un ordine sociale nuovo, che al dire della Pacem in Terris è fondato sui quattro pilastri della verità, della libertà, della giustizia e della solidarietà. Successivamente, nella Populorum Progressio la pace viene prospettata come uno sviluppo umano, integrale, comunitario, planetario. Più tardi ancora, nella Laudato Si, è presentato come uno sviluppo plenario, sostenibile, inclusivo, ossia per tutti”.

Secondo gli organizzatori, “nei giorni in cui dal Medio Oriente al Nord Africa si sentono strepitare armi di ogni calibro, l’appuntamento si rivela di stretta attualità”.

La scuola della pace si tiene nella Casa del Clero di Faenza, ed è corredata ad una serie di visita guida ai luoghi più importanti della città, tra cui il Museo Diocesano, la Cattedrale e il Museo Internazionale delle Ceramiche.

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Nel pomeriggio del 3 gennaio, si tiene l’intervento di apertura di Argia Passoni sul tema “In ascolto delle istnza di pace”, mentre Mattia Brienza, rappresentante del Sinodo dei Giovani di Faenza che si è concluso dopo tre anni lo scorso giugno. Brienza parlerà di “Nel cammino del Sinodo, artigiani di pace”.

Il vescovo Toso interverrà nella mattina del 4 gennaio, andando a sviscerare i temi del 53esimo Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace, mentre il pomeriggio del 4 gennaio sarà la volta del professore Paolo Rizzi, dell’Università Cattolica di Piacenza. Questi parlerà di “Speranza di pace: equità e sostenibilità per una nuova economia”.

Infine, il 5 gennaio, dopo la Messa, ci sarà una relazione su “La pace, cammino di conversione” di padre Martin Carbajo Nunez, dell’Università Antonianum.

Tre giorni, dunque, per sperare la pace. Sottolinea il vescovo Toso: “Il mondo ha bisogno di testimoni convinti, di artigiani della pace, aperti al dialogo, senza esclusioni né manipolazioni. Nell’ascolto reciproco possono crescere la conoscenza e la stima dell’altro, fino al punto di riconoscere nel nemico il volto del fratello”.