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Diplomazia pontificia, l’agenda piena del Cardinale Parolin

Sarà una ripresa di attività intensa, quella del Cardinale Pietro Parolin: prima a Bled in Slovenia, e poi subito a Madrid. Il Papa riceverà il network di legislatori cattolici. La situazione in Nicaragua e Colombia

Cardinale Pietro Parolin | Il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano | Vatican Media / You Tube Cardinale Pietro Parolin | Il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano | Vatican Media / You Tube

Sarà una ripresa delle attività intensa, per il Cardinale Pietro Parolin, che è chiamato a visitare prima la Slovenia e poi la Spagna nella stessa settimana, per partecipare a due incontri particolarmente importanti: il Bled Strategic Forum e il II Incontro dei Leader Cattolici dell’America Latina. Tra i prossimi appuntamenti del Segretario di Stato vaticano, potrebbe esserci anche un viaggio in Ucraina dal 23 al 25 agosto, per il trentesimo anniversario dell'indipendenza della nazione. Il Cardinale potrebbe prendere parte a tutte le cerimonie. In quei giorni, per lo stesso motivo, sarà in Ucraina anche il Patriarca Ecumenico Bartolomeo

In Colombia, sembrano a rischio i colloqui della commissione Verità e Riconciliazione. Particolarmente difficile la situazione in Nicaragua, afferma il Cardinale Leopoldo Brenes, arcivescovo di Managua.

                                                FOCUS SANTA SEDE

Il Cardinale Parolin in Slovenia

Il Cardinale Pietro Parolin sarà in Slovenia il 31 agosto e 1 settembre, per partecipare al Bled Strategic Forum e per celebrare Messa nel santuario di Brezje, che festeggia il 25esimo anniversario dalla visita di San Giovanni Paolo II. Il Cardinale avrà ovviamente anche una serie di incontri istituzionali e bilaterali con il presidente di Slovenia Borut Pahor, con il Primo Ministro e con il ministro degli Esteri. La visita cade anche nel semestre di presidenza slovena del Consiglio dell’Unione Europea.

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Il viaggio del segretario di Stato vaticano comincerà dunque il 31 agosto. Nella serata, è prevista una Messa nel santuario di Brezje, che ha una particolare importanza per il popolo sloveno.

La cappella di Brezje, dedicata alla Madonna Ausiliatrice, fu costruita nel 1800, ma è nel 1814 che viene dipinta l’immagine della Vergine, modellata su un quadro di Innsbruck, che subito suscita attenzione e provoca molti miracoli. La cappella diventa troppo piccola, e così si comincia a costruire la chiesa attuale, consacrata nel 1900, mentre nel 1898 viene benedetto il nuovo convento francescano e nel 1907 viene incoronata.

L’immagine di Maria Ausiliatrice viene trasportata a Lubiana nel 1935, come patrona del Congresso Eucaristico Internazionale, e poi viene spostata a Trsat e nella cattedrale della capitale dal 1941 al 1947, durante la Seconda Guerra Mondiale.

La chiesa è elevata al rango di basilica minore nel 1988 da Papa Giovanni Paolo II, che vi va in pellegrinaggio nel 1996, festeggiando anche il 1250esimo anniversario del cristianesimo in Slovenia. Dal 2000, Brezje è stato proclamato santuario nazionale.

La visita del Cardinale a Brezje è dunque colorata di particolare significato, ed è uno dei momenti clou del viaggio. Viaggio che nasce dall’occasione di partecipare al Bled Strategic Forum, dedicato quest’anno al Futuro dell’Europa e reso particolarmente significativo quest’anno dal fatto che la Slovenia ha la presidenza semestrale del Consiglio dell’Unione Europea.

Ma cosa è il Bled Strategic Forum? È una conferenza annuale internazionale che la Slovenia organizza dal 2006, con l’obiettivo di essere una piattaforma che esprima opinioni controcorrente sulla società moderna e il suo futuro. La conferenza raggruppa leader dell’Europa Centrale e Sud Orientale, e include centinaia partecipanti, rappresentanti politiche uomini di affari, think tank ed Ong.

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Tra gli ospiti che vi hanno partecipato, ci sono Kersti Kaljulaid, Michelle Bachelet Jeria, Maria Fernanda Espinosa Garces, Donald Tusk, Josep Borrell, Michel Barnier, Angel Gurría, Ohood bint Khalfan Al Roumi, Jeffrey Sachs, Colin Powell, Earl of Wessex, Martin Reeves, Andrea Illy.

Il Forum si inserisce nel semestre di presidenza sloveno del Consiglio dell’UE, con un programma che ha come obiettivo principale quello di facilitare la ripresa dell’Unione Europea e renderla più resiliente.

Il Cardinale Parolin a Madrid

Dal 3 al 5 settembre, si terrà il Secondo Incontro Internazionale di Cattolici con responsabilità politica. L’incontro è organizzato dall’Accademia di Leader Cattolici dell’America Latina, che da circa dieci anni si impegna a promuovere iniziative in ambito politico come la costituzione di reti di cattolici con responsabilità politiche in America Latina. Il gruppo riunisce più di 300 dirigenti politici e sociali di America Latina e Europa, e ha pubblicato ad aprile 2020 il manifesto: “Affrontare la pandemia: un impegno e una chiamata all’azione”.

Quello che si tiene a Madrid è il secondo incontro internazionale, dopo quello del 2019 che si è tenuto a Santiago del Cile, e che aveva come tema “Chiavi per il rinnovamento del pensiero e dell’azione dei cristiani nella vita politica nel cambio di epoca”.

Nel 2020, l’Accademia ha creato spazi di dialogo e di incontro e pubblicato vari manifesti, ed è questo il contesto in cui si sviluppa l’incontro di Madrid, organizzato anche dall’arcidiocesi di Madrid con il supporto della Fondazione Konrad Adenauer. Il tema è “Una cultura dell’incontro nella vita politica per il servizio dei nostri popoli”.

Durante l’incontro, verranno analizzate le lezioni della crisi sanitaria globale e le sfide post pandemia, nonché si approfondirà l’impatto della cultura dell’incontro e dell’amicizia sociale in un mondo di crisi.

L’incontro si aprirà il 3 settembre, in serata, con discorsi del Cardinale Carlos Osoro Sierra, arcivescovo di Madrid, e del Cardinale Juan José Omella Omella, presidente della Conferenza Episcopale Spagnola.

L’intervento del Cardinale Parolin è previsto il 4 settembre, e sarà la conferenza inaugurale. Il tema del suo discorso sarà: “Cultura dell’Incontro e Amicizia Sociale in un mondo in crisi”.

Papa Francesco incontra i legislatori cattolici

Il 27 agosto, Papa Francesco riceverà in udienza i membri dell’International Catholic Legislators Network. Si tratta di una rete di parlamentari cattolici di tutto il mondo nata nel 2010 con il patrocinio dell’arcivescovo di Vienna, il cardinale Christoph Schönborn, e di David Alton, membro cattolico della Camera dei Lord del Regno Unito.

L’incontro avviene ogni anno, e c’è sempre una udienza con il Papa. Si tratta di un incontro a porte chiuse, i cui ospiti e contenuti sono strettamente riservati. Ad uno di questi incontri, dedicato alla persecuzione dei cristiani, partecipò il premier ungherese Viktor Orban. Fu dopo quell’incontro, e soprattutto dopo aver sentito le testimonianze dei Patriarchi di Oriente, che Orban decise di stabilire un sottosegretariato per i cristiani perseguitati. Questo organismo, il primo del genere in una democrazia occidentale, ha messo su il massiccio piano di aiuti Hungary Helps a favore delle minoranze cristiane perseguitate in Medio Oriente.

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L’interesse della Santa Sede per l’area balcanica

L’appuntamento sloveno del Cardinale Parolin si inserisce in un particolare interesse che la Santa Sede ha per l’area balcanica. Tra i primi a riconoscere l’indipendenza degli Stati della dissolta Yugoslavia a inizio anni Novanta, la Santa Sede ora sostiene fortemente l’ingresso di questi Paesi nell’Unione Europea. E lo ha ribadito con forza Miroslaw Wachowski, sottosegretario vaticano per le relazioni con gli Stati, quando è stato ad inizio luglio ad Ohrid, in Macedonia del Nord, per il Prespa Forum Dialogue.

L’accordo di Prespa è un accordo che la Macedonia del Nord ha concluso con la Grecia e con la Bulgaria nel 2018, sotto l’egida delle Nazioni Unite, che ha risolto anche la controversia di lunga data sul nome della nazione.

Il Forum si è tenuto ad inizio luglio, e nel suo intervento monsignor Wachowski ha notato che la Santa Sede ha ben accolto l’accordo di Prespa. Non solo. La Santa Sede – ha spiegato Wachowski – “segue con grande interesse la situazione dell’Europa Sud Est, e in particolare dei Balcani occidentali, considerandoli connessi con le regioni europee non solo per questioni geografiche, ma soprattutto per ragioni culturali”.

Monsignor Wachowski ha detto che “la Santa Sede guarda positivamente all’aspirazione delle nazioni dei Balcani Occidentali di entrare nell’UE” e che apprezza “lo sforzo dell’Unione Europea di accompagnare e supportare la trasformazione economica e sociale”.

Wachowski ha sottolineato che l’integrazione dei Paesi balcanici nell’Unione Europea “è cruciale per la stabilità della regione e dell’intero continente”, ma anche fatto sapere che “ la Santa Sede apprezza gli sforzi delle nazioni dei Balcani che hanno cominciato a implementare le riforme molto impegnative chieste dall’Unione Europea”.

Tema di quest’anno era appunto: “Balcani occidentali: il puzzle mancante per l’Europa”.

                                                FOCUS EUROPA

Regno Unito, il nunzio Gugerotti incontra il vescovo copto ortodosso

Lo scorso 11 agosto, l’arcivescovo Claudio Gugerotti, nunzio apostolico nel Regno Unito, si è incontrato con il vescovo Anba Angaelos, vescovo generale per il Regno Unito della Chiesa Ortodossa Copta. Ne ha dato l’annuncio in un tweet il vescovo Angaelos.

“Un piacere – ha scritto Angaelos – di aver potuto finalmente avere da me il mio caro fratello per dargli il benvenuto a Londra. Essendo stati insieme in numerosi panel online, è stato bello incontrarlo di persona e stilare piani per nuove iniziative.

Il vescovo Angaelos è alla guida della comunità copta ortodossa del Regno Unito dal 1999. Nato al Cairo, ed emigrato con la famiglia in Australia, è ritornato in patria nel 1990, è stato segretario di Papa Shenouda fino al 1995, e quindi delegato come parroco nel Regno Unito, posizione da cui è assurto alla guida della comunità.

                                                FOCUS AMERICA LATINA

Colombia, dialogo tra l’ex presidente Uribe e il presidente della Commissione Verità

Il 15 agosto l’ex presidente della Repubblica Álvaro Uribe e il presidente della Commissione della verità, il gesuita Francisco De Roux, si sono incontrati pur al di fuori dell’attività della Commissione stessa, mai riconosciuta dal politico che ha segnato le vicende della Colombia negli ultimi vent’anni.

Il dialogo, trasmesso via internet, si è tenuto nell’abitazione dell’ex presidente, una fattoria non lontana da Medellin.

Nelle scorse settimane Uribe in qualche modo aveva riconosciuto la vicenda dei “falsos positivos”, i civili fatti passare per guerriglieri e vittime di esecuzioni extragiudiziali, negli anni della sua presidenza. Nel colloquio con padre de Roux, Uribe ha però puntato piuttosto sui risultati della sua presidenza, più che sul riconoscimento che il suo lavora abbia avuto delle falle.

Il dialogo avviene in un momento difficile per la Commissione stessa: il premier Ivan Duque si sta rifiutando di prorogare e finanziare la proroga di un anno al lavoro della Commissione, richiesta per concludere la propria attività. Alison Milton, ambasciatrice dell’Irlanda in Colombia, ha promesso di sollevare il tema al Consiglio di sicurezza dell’Onu, perché “l’accertamento della verità è una delle principali condizioni per una pace stabile e duratura. Questa richiesta della Commissione per la verità sarà in grado di dare risposte definitive a molti colombiani”.

Nicaragua, il cardinale Brenes punta il dito sulla situazione difficile

A pochi mesi dalle elezioni di novembre, il Cardinale Leopoldo Brenes, arcivescovo di Managua, ha sottolineato che il suo Paese, il Nicaragua, stia vivendo “momenti abbastanza difficili”, riferendosi ad un gruppo di leader dell’opposizione e candidati presidenziali che sono in prigione.

Il Cardinale, parlando nell’omelia del 15 agosto a Managua, ha scosso l’opinione pubblica a meno di tre mesi dalle elezioni presidenziali del 7 novembre. Daniel Ortega, attualmente presidente del Nicaragua e leader del Fronte Sandinista di Liberazione Nazionale, dovrebbe essere rieletto per la quarta volta consecutiva.

Al momento, tre partiti dell’opposizione sono stati eliminati e 32 oppositori messi in carcere, e tra questi otto pre-candidati alla presidenza e alla vicepresidenza accusati in maggioranza di “tradimento alla patria”.

Tra questi detenuti, ci sono anche i precandidati presidenziali Cristiana Chamorro, Arturo Cruz, Félix Maradiaga, Juan Sebastián Chamorro, Miguel Mora, Medardo Mairena e Noel Vidaurre.

La Commissione Giustizia e Pace dell’arcidiocesi di Managua ha denunciato lo scorso 10 agosto che “il processo elettorale, che dovrebbe essere una festa civile, si vive con timore e incertezza perché non esistono le condizioni per elezioni democratiche.

Il Cardinale Brenes, in questa crisi, ha rinnovato l’atto di consacrazione del Nicaragua al Cuore Immacolato di Maria, pregando che la nazione “sia capace di giungere a cammini di tolleranza e comunione, di fraternità e di pace”.

La consacrazione ha avuto luogo due giorni dopo che Ortega ha dichiarato che “alcuni preti sono figli del demonio” riferito a quanti furono mediatori durante la repressione del regime contro le proteste nel 2018.

(articolo aggiornato con la notizia della possibile presenza del Cardinale Parolin in Ucraina)