Ultime Notizie: Diplomazia Pontificia

Sua Beatitudine Shevchuk e il presidente Macron Macron al'Eliseo, 28 ottobre 2024 / UGCC

Diplomazia pontificia, la questione ucraina: Gallagher a Montreal, Shevchuk in Francia

Mentre l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, ministro vaticano per i Rapporti con gli Stati, era a Montreal per partecipare ad un incontro dei ministri degli Esteri sulla formula della pace in Ucraina con particolare attenzione al tema della restituzione dei prigionieri, Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, arcivescovo maggiore della Chiesa Greco Cattolica Ucraina, era in Francia, dove, invitato dalla Conferenza Episcopale Francese, ha tenuto incontri pastorali e personali insieme a incontri di alto livello diplomatico.  

Papa Francesco saluta la presidente Metsola al termine dell'udienza, Roma, 24 ottobre 2024 / Vatican Media / ACI Group

Diplomazia pontificia, la presidente del Parlamento UE da Papa Francesco

Non c’è ancora la ratifica, e tutto potrebbe naufragare, come già successe nel 2002, quando l’accordo tra Repubblica Ceca e Santa Sede fu rigettato dal Parlamento di Praga. Ma tutto è cambiato in questi ventidue anni, nonostante la Repubblica Ceca resti un Paese fortemente secolarizzato, dove più del 70 per cento della popolazione si definisce senza alcun riferimento religioso, ma dove comunque si riesce a ripristinare una stele dedicata alla Vergine Maria nella piazza principale della città.  

L'incontro di Papa Francesco con l'ex primo ministro di Israele e i tre ex ministri degli Esteri di Palestina, 17 ottobre 2024 / Vatican Media / ACI Group

Diplomazia pontificia, un piano per la pace in Terrasanta?

C’è anche un piano di pace di una serie di ex ministri israeliani e palestinesi sul tavolo di Papa Francesco. L’ex primo ministro israeliano Olmert, insieme a tre ex ministri degli Esteri palestinesi tra cui al Kidva, che è anche nipote del leader storico dell’OLP Yassir Arafat, hanno presentato al Papa quello che ritengono essere un possibile piano di pace per uscire dalla situazione in Terrasanta.  

Il Palazzo Apostolico Vaticano / AG / ACI Group

Diplomazia pontificia, la geopolitica del Concistoro

Con il concistoro del prossimo 8 dicembre, Papa Francesco include ben 20 cardinali elettori nel Collegio Cardinalizio. A fine anno, saranno dunque 140 i cardinali che potranno votare in conclave, e scenderanno a 127 nel corso del 2025.  

Il cardinale Parolin durante la Messa nella parrocchia della Holy Family a New York, 30 settembre 2024 / Vatican News

Diplomazia pontificia, 60 anni di missione della Santa Sede alle Nazioni Unite

È stato con una Messa presso la parrocchia “Holy Family”, che, per la sua posizione, è conosciuta come “la parrocchia delle Nazioni Unite”, che il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, ha celebrato i 60 anni della missione della Santa Sede a New York. Il cardinale ha concluso così una settimana densa di interventi all’Assemblea Generale e al Summit del Futuro, ma anche di incontri bilaterali a diversi livelli e di visite particolari, come la partecipazione alla cena offerta dalla Fondazione Centesimus Annus USA e la visita alla Fordham University di New York.  

Il cardinale Pietro Parolin durante un intervento alle Nazioni Unite / Holy See Mission

Diplomazia pontificia, il Cardinale Parolin alle Nazioni Unite

Una settimana alle Nazioni Unite, per il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano. Una settimana durante la quale ha parlato al Summit of the Future (dove anche Papa Francesco sarebbe voluto, pare, andare), ha parlato all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ha celebrato una Messa alla Chiesa della Santa Famiglia, la cosiddetta “parrocchia delle Nazioni Unite”, e ha avuto vari incontri bilaterali, tra i quali uno, importantissimo, con il Vietnam. Perché il Vietnam è ad un solo passo dalle piene relazioni diplomatiche con la Santa Sede, perché il Cardinale Parolin sarebbe dovuto andare quest’anno ma le dimissioni improvvise del presidente non ha creato le condizioni politiche favorevoli per il momento.  

I loghi del viaggio del Papa in Lussemburgo e Belgio / Vatican Media

Diplomazia pontificia, le relazioni con Belgio e Lussemburgo

Un viaggio in Lussemburgo e Belgio, una visita pastorale soprattutto focalizzata sulle celebrazioni per i 600 anni dell’Università Cattolica di Lovanio, ma che ha aggiunto una tappa nel piccolo Lussemburgo. Papa Francesco continua il suo tour delle periferie d’Europa andando nel centro dell’Unione, in due Paesi che sono fondatori della Comunità Europea e sede delle comunità europee, ma dove ormai il cattolicesimo, per quanto sia maggioranza formale, non ha più una grossa presa sulla società. Ma quale è la storia dei rapporti diplomatici tra queste due nazioni e la Santa Sede?  

Sua Beatitudine Shevchuk al ricevimento di San Michele a Berlino / DBK

Diplomazia pontificia, il dramma ucraino raccontato a Berlino

Mentre ci si avvicina al millesimo giorno di guerra in Ucraina, Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk prende la parola al tradizionale ricevimento di San Michele a Berlino, delineando le sfide e la speranza del popolo ucraino e il ruolo della Chiesa.  

Un banner del viaggio di Papa Francesco a Giakarta / Salvatore Cernuzio / Vatican News

Diplomazia Pontificia, Papa Francesco e il dialogo con l’Islam

La dichiarazione congiunta con il Grande Imam della Moschea Istiqlal non è solo parte del lavoro di dialogo interreligioso portato avanti da Papa Francesco. È anche parte di un lavoro diplomatico della Santa Sede, che sotto Papa Francesco si è fatto particolarmente attivo e che ha portato alla Dichiarazione sulla Fraternità Umana di Abu Dhabi del 3 febbraio 2019, all’intervento di Papa Francesco alla Conferenza per la Pace del Cairo nel 2017, all’incontro di Papa Francesco con l’Ayatollah al Sistani in Iraq nel 2021, ai sette incontri di Papa Francesco con il Grande Imam di al Azhar Ahmed Al Tayyb, e alla dichiarazione congiunta su Gerusalemme di Papa Francesco e del re del Marocco durante il viaggio del Papa nel Paese nel 2019.  

I loghi delle quattro tappe del viaggio di Papa Francesco in Asia / Vatican Media

Diplomazia pontificia, le relazioni con Indonesia, Timor Est, Singapore, Papua Nuova Guinea

Undici giorni in Asia per Papa Francesco, undici giorni durante i quali toccherà quattro Paesi diversissimi tra loro: l’Indonesia del dialogo con l’Islam, il Timor Est Paese più cattolico al mondo, Papua Nuova Guinea, in Oceania in realtà, dove si vive il rischio del disastro ambientale, e infine Singapore, che è un po’ un avamposto per l’Asia continentale, verso la Cina ma anche verso il Vietnam. Il viaggio inizierà il 2 settembre, e terminerà il 13. Ma quale è la storia delle relazioni diplomatiche della Santa Sede con le nazioni che il Papa toccherà?  

Una veduta della Verkhovna Rada, il Parlamento ucraino / Holodomor Museum

Diplomazia pontificia, in Ucraina fuorilegge la Chiesa legata al Patriarcato di Mosca

La legge 8371 è stata approvata dalla Rada (il Parlamento ucraino) lo scorso 20 agosto, aspetta solo la firma del presidente Zelensky ed entrerà in vigore entro nove mesi. Perché è diplomaticamente importante? Perché la legge prevede lo scioglimento per tutte le organizzazioni religiose il cui centro risiede all’estero o che possano essere affiliate ad un centro estero. In pratica, la Chiesa Ortodossa Ucraina legata al Patriarcato di Mosca rischia di essere messa fuorilegge, e questo nonostante le sue posizioni, dall’aggressione russa in poi, non siano state sempre conformi a quella del Patriarcato di Mosca, da dove si è arrivati persino a parlare di “guerra santa” e da dove è partita l’ideologia del “mondo russo”, ovvero l’idea che c’è una Grande Russia che comprende la Russia Bianca (cioè la Bielorussia) e l’Ucraina, e che dunque questi due Stati altro non sarebbero che una espressione della Russia.  

Il Cardinale Pietro Parolin e il presidente iraniano Pezeshkian / da CNA - Horacio Villalobos#Corbis/Getty Images; Majid Saeedi/Getty Images

Diplomazia pontificia, la Santa Sede guarda al Medio Oriente

L’elezione lo scorso 6 giugno di Massoud Pezeshkian a presidente dell’Iran al posto di Hassan Rouhani, sembrava aver aperto nuovi scenari sulla situazione iraniana. Pezeshkian, infatti, era il candidato riformista, ed era dalla presidenza Khatami che non c’era un non ultra conservatore alla guida dell’Iran.  

I fedeli nicaraguensi in una manifestazione a supporto dei vescovi nel 2018 / Archivi Catholic News Agency

Diplomazia pontificia, la Chiesa perseguitata in Nicaragua

Undici nuovi arresti di sacerdoti in Nicaragua nel fine settimana, e poi un altro nel corso della settimana appena trascorsa, segnano la recrudescenza della persecuzione contro la Chiesa in Nicaragua. Il regime di Ortega, prima dell’espulsione di tutti i diplomatici vaticani, aveva eliminato la posizione del decano del Corpo Diplomatico, che spetta alla Santa Sede per il diritto di decananza stabilito sin dal Congresso di Vienna, e aveva espulso in maniera improvvisa e violenta il nunzio, l’arcivescovo Waldemar Sommertag. Inizialmente, la Chiesa Cattolica aveva partecipato anche al dialogo nazionale, ma poi era andata incontro a contestazioni del governo che la accusava di essere troppo a favore del popolo.  

Erdogan e Papa Francesco durante la visita del presidente turco in Vaticano del 2018 / Vatican Media

Diplomazia pontificia, telefonata tra Papa Francesco e Erdogan

Una telefonata di cui i media vaticani non hanno dato comunicazione, ma che è stata confermata nei dettagli dall’account X istituzionale della presidenza di Ankara: il presidente di Turchia Recep Tayip Erdogan ha telefonato a Papa Francesco, a seguito dell’attacco israeliano in Iran che ha provocato la morte del leader politico di Hamas Ismail Haniye, puntando ancora una volta il dito contro Israele.  

Il cardinale ParoIin nel bilaterale con il presidente ucraino Zelensky, 22 luglio 2024 / X @TerzaLoggia

Diplomazia pontificia, il viaggio del Cardinale Parolin in Ucraina

I cinque giorni del Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, in Ucraina rappresentano la notizia di maggior rilievo della settimana diplomatica. Il cardinale Parolin è tornato per la prima volta in Ucraina dall’inizio dell’aggressione su larga scala della Federazione Russa (vi era stato l’ultima volta nell’agosto 2021, per il trentennale dell’indipendenza ucraina) e ha potuto toccare con mano la realtà del conflitto, senza notizie mediate da varie opinioni personali.  

L'arrivo del Cardinale Parolin in Ucraina, accolto dal nunzio, l'arcivescovo Kulbokas, e dall'ambasciatore Yurash / profillo Andryi Yurash

Diplomazia pontificia, il programma del viaggio di Parolin in Ucraina

Comincia oggi e dura fino al 24 luglio il viaggio del Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, in Ucraina. È la prima volta che il Segretario di Stato torna nel Paese dall’inizio del conflitto. Per ora, non ci sono incontri confermati, ma si pensa che il Segretario di Stato sarà ricevuto dal presidente ucraino Volodymir Zelensky, che tra l’altro ha ringraziato la Santa Sede per il lavoro di mediazione per lo scambio di prigionieri, e probabilmente anche Andriy Yermak, capo dell’ufficio di presidenza, che è stato in Vaticano nella settimana che ha preceduto la partecipazione del Cardinale Parolin al Summit per la pace in Ucraina in Svizzera lo scorso giugno.  

Papa Francesco con il metropolita Antonij, nell'incontro del 5 agosto 2020 / Vatican Media

Diplomazia pontificia, la visita del metropolita Antonij a Papa Francesco e in Vaticano

Il metropolita Antonij, capo del Dipartimento di Relazioni Estere del Patriarcato di Mosca, è stato in udienza da Papa Francesco nel pomeriggio del 12 luglio. La notizia non è stata anticipata, ed è arrivata il giorno dopo la visita. Antonij non ha fatto visita al Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, con il quale i rapporti si sono congelati da quando il Cardinale Kurt Koch, prefetto del Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, ha descritto come eresia la giustificazione dell’aggressione russa all’Ucraina. In gioco c’è anche l’interpretazione dell’ideologia del “mondo russo”, che è una base ideologica per giustificare la guerra e che vede nella Russia una sorta di “madre” di tutti i territori dell’antica Rus’ – sebbene poi, quando ci fu il battesimo della Rus’ a Kyiv, Mosca non fosse nemmeno sulla cartina geografica.  

L'arcivescovo Gallagher durante la Messa celebrata con l'episcopato filippino all’abbazia della Trasfigurazione di Malaybalay, 4 luglio 2024 / Account X Rappler

Diplomazia pontificia, Gallagher nelle Filippine

Dall’1 al 5 luglio, l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, segretario vaticano per i rapporti con gli Stati, è stato nelle Filippine. Santa Sede e Filippine hanno piene relazioni diplomatiche da 73 anni. La visita è stata l’occasione, per il “ministro degli Esteri” vaticano, di partecipare alla “Festa del Papa” della nunziatura e anche di tenere una conferenza sulla diplomazia della Santa Sede.  

I sacerdoti greco-cattolici Ivan Levytskyi e Bohdan Heleta dopo la liberazione / UGCC

Diplomazia pontificia, liberati due sacerdoti greco cattolici ucraini

La notizia della liberazione di due sacerdoti greco cattolici ucraini detenuti ormai da quasi due anni è arrivata lo scorso 28 giugno. La Chiesa Greco Cattolico Ucraina, cui appartenevano i due sacerdoti, non ha lesinato sforzi in questi anni perché i due potessero essere liberati, e così ha fatto la Santa Sede. Anche la campagna “tutti per tutti”, lanciata da Papa Francesco all’Urbi et Orbi di Pasqua di quest’anno, che chiedeva uno scambio globale di prigionieri tra Russia e Ucraina, includeva anche l’obiettivo di favorire la liberazione dei due sacerdoti.  

Il Cardinale Parolin durante il suo intervento alla Conferenza di Alto Livello sull'Ucraina / Vatican News

Diplomazia pontificia, la Santa Sede e l’Ucraina

È stata la settimana del Summit di Alto Livello per la Pace in Ucraina, tenutosi in Svizzera. Il summit, voluto fortemente dall’Ucraina che voleva presentare il suo piano di pace giusta, ha visto la presenza ad alto livello della Santa Sede, con il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, che ha anche tenuto un discorso finale. La Santa Sede ha partecipato al summit come osservatore, e dunque non ha firmato la dichiarazione finale. L'attenzione della Santa Sede sull'Ucraina è altissima, e il Cardinale Parolin si recherà nel Paese per la prima volta dall'inizio dell'invasione il prossimo 21 luglio, per il pellegrinaggio del santuario di Berdychiv.