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Disabilità, Papa Francesco: "Cambiare mentalità e abbattere i pregiudizi"

Messaggio del Papa in occasione della Giornata mondiale delle persone con disabilità

Papa Francesco  |  | Daniel Ibanez CNA Papa Francesco | | Daniel Ibanez CNA

"Vorrei ricordare come oggi la promozione dei diritti alla partecipazione abbia un ruolo centrale per contrastare le discriminazioni e promuovere la cultura dell’incontro e della vita di qualità". Lo scrive il Papa nel messaggio in occasione della Giornata mondiale delle persone con disabilità, che ricorre oggi.

"Si sono fatti grandi progressi verso le persone con disabilità in ambito medico e assistenziale, ma ancora oggi - ammette Francesco - si constata la presenza della cultura dello scarto e molti di loro sentono di esistere senza appartenere e senza partecipare. Tutto questo chiede non solo di tutelare i diritti delle persone con disabilità e delle loro famiglie ma ci esorta a rendere più umano il mondo rimuovendo tutto ciò che impedisce loro una cittadinanza piena, gli ostacoli del pregiudizio, e favorendo l’accessibilità dei luoghi e la qualità della vita, che tenga conto di tutte le dimensioni dell’umano".

"Occorre prendersi cura e accompagnare - ha aggiunto il Pontefice - le persone con disabilità in ogni condizione di vita, avvalendosi anche delle attuali tecnologie ma senza assolutizzarle".

Il pensiero del Papa va poi alle "persone di ogni età, soprattutto anziani, che, anche a motivo della disabilità, sono sentite a volte come un peso, come presenze ingombranti, e rischiano di essere scartate, di vedersi negate concrete prospettive lavorative per partecipare alla costruzione del proprio avvenire. Siamo chiamati a riconoscere in ogni persona con disabilità, anche con disabilità complesse e gravi, un singolare apporto al bene comune attraverso la propria originale biografia. Riconoscere la dignità di ciascuno, ben sapendo che essa non dipende dalla funzionalità dei cinque sensi".

Papa Francesco ha ricordato poi che "fare buone le leggi e abbattere le barriere fisiche è importante, ma non basta, se non cambia anche la mentalità, se non si supera una cultura diffusa che continua a produrre disuguaglianze, impedendo alle persone con disabilità la partecipazione attiva nella vita ordinaria".

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Bisogna - ha concluso - fare di più "perché i pregiudizi producono, oltre alle barriere fisiche, anche limiti all’accesso all’educazione per tutti, all’occupazione e alla partecipazione. Una persona con disabilità, per costruirsi, ha bisogno non solo di esistere ma anche di appartenere ad una comunità".