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“Diversi e uniti”, il nuovo volume LEV che raccoglie testi del Papa sulle relazioni umane

Un testo inedito di Papa Francesco sulle relazioni umane intitolato “Con lo sguardo di Gesù”

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"Diversi e uniti. Com-unico quindi sono" è un nuovo volume edito dalla Libreria Editrice Vaticana – Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede.  Il volume, il terzo della collana "Scambio dei doni", di taglio ecumenico, è arricchito da un testo inedito di Papa Francesco sulle relazioni umane intitolato “Con lo sguardo di Gesù”.

Gli scritti del Papa sono introdotti dall’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, primate di tutta l’Inghilterra e capo della Comunione anglicana nel mondo.

"Con lo sguardo di Gesù" è aperto dalla riflessione del Papa sulla storia del “giovane ricco” "che chiede a Gesù cosa deve fare per ereditare la vita etern". Il Pontefice, nel suo scritto, ricorda come Gesù gli si rivolse con amore proprio perché la fede cristiana si fonda su questa semplice affermazione: Gesù è di natura divina e Dio è amore".

Senza questo sguardo d’amore "la comunicazione umana – scrive papa Francesco –, il dialogo tra le persone, può facilmente diventare soltanto un duello dialettico. Alla base di ogni forma di comunicazione e di rapporto umano c’è la disponibilità all’ascolto dell’altro e su questo tema dice: "abbiamo molto da apprendere dalla lezione del santo cardinale John Henry Newman. La sua riflessione si è concentrata particolarmente sulla dimensione dell’immaginazione e della disposizione del cuore che svolge un ruolo più importante rispetto a quello della ragione, affinché un uomo possa veramente essere toccato dall’esperienza della fede".

Il Papa osserva infine che “amare vuol dire essere aperti al rischio. Gesù nel momento in cui fissa il giovane davanti a lui, non lo squadra’per trovare i suoi punti deboli, ma lo contempla come fosse appena uscito dalle mani creatrici di Dio Padre ed è felice della sua esistenza, lo ama appunto e lo chiama a superare tutte le prigioni e le ferite passate per un avvenire di pienezza, rispondendo così alla sua domanda sulla possibilità di una vita eterna”.

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