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E ora il Cardinale Stepinac sarà canonizzato?

La teca del Beato Stepinac | La teca del Beato Cardinale Stepinac nella Cattedrale di Zagabria | CC La teca del Beato Stepinac | La teca del Beato Cardinale Stepinac nella Cattedrale di Zagabria | CC

Al termine del sesto incontro della commissione misto cattolica-ortodossa, non si è arrivati ad un punto di incontro. Restano divergenti le posizioni sul Cardinale Aloijzie Viktor Stepinac, martire del comunismo.

Prima di fare ulteriori passi verso la canonizzazione, Papa Francesco ha deciso di dare ascolto alle rimostranze ortodosse, e ha creato una commissione mista che si è riunita per sei volte, alternativamente a Roma e Zagabria. Alla fine dei sei incontri, non si è arrivati ad una posizione comune. Restano le riserve ortodosse, le accuse di collaborazionismo del Cardinale con il regime ustascia, motivo per cui fu mandato al confino dai comunisti. Sono le scorie di una storiografia che non ha reso giustizia al Cardinale Stepinac, martire della storia oltre che delle dittature.

ACI Stampa ne parla con Jure Kristo, storico, capo dei progetti di ricerca nell’Istituto di Storia croato con un passato da insegnante in prestigiosae università americane e un presente da membro attivo della commissione.

Professore, il comunicato finale della commissione afferma che ancora non c’è un punto di vista commune sul Cardinale Stepinac, ma riconosce che solo il Papa può decider della sua canonizzazione. Lo possiamo considerare un piccolo passo avanti, dopo le resistenze ortodosse? O dovremmo dire che la commissione ha mancato il suo obiettivo, dato che le differenze di posizione permangono?

In realtà, tutti avevano poche speranze che fosse possibile qualche grande risultato. La commissione non ha potuto mancare l’obiettivo, perché le attese non erano alte. Il punto di partenza della Chiesa ortodossa, come illustrato nella lettera che nel 2014 il Patriarca Irenej ha inviato a Papa Francesco, era così pervasa da vaghezza mitica che era molto difficile che argomenti razionali potessero far superare quei punti.

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Quali sono state le maggiori difficoltà nel trovare un punto di vista commune sulla vita del Cardinale Stepinac? E come queste difficoltà possono essere affrontate?

La parte ortodossa crede che i comunisti avevano buone ragioni per mettere il Cardinale Stepinac sotto processo, e che fu giustamente condannato a 16 anni di imprigionamento e 5 anni di perdita dei diritti personali. Naturalmente, questi accettano le argomentazioni dei comunisti, e considerano ogni studio critico dei documenti e del contesto politico come tentativi di cercare scuse.

Ma la vita eroica del Cardinale Stepinac sembra essere ben documentata. Dunque, perché mai la parte ortodossa dovrebbe averne dubbi?

Dal loro punto di vista, il Cardinale avrebbe potuto fare di più, specialmente nel salvare i serbi e nell’essere coinvolto nei cambiamenti delle affiliazioni religiose degli ortodossi. Allo stesso tempo, non approvano i tentativi del Cardinale Stepinac di salvare i serbi ortodossi permettendo ai sacerdoti di essere accolti nella Chiesa cattolica quando la loro vita era in pericolo.

Quanto pensa che le questioni politiche abbiano influenzato lo stop nella causa di canonizzazione?

Si trattava solo di questioni politiche. Il Papa pensava che un confronto ragionevole e controllato sui temi avrebbe potuto chiarire le questioni e risolvere i problemi, cosa che gli avrebbe permesso di fare alcune aperture agli Ortodossi, specialmente sul lato russo. Non è la prima volta che diversi uomini di potere hanno fatto lo stesso ragionamento e usato piccole nazioni come esperimenti. I serbi, nella Chiesa ortodossa e fuori, hanno anche un obiettivo politico superiore: fare in modo che il mondo dimentichi e smetta di parlare del genocidio che hanno perpetrato negli anni Novanta, permettendo così alla Serbia di riprendere il ruolo di guida in questa parte del mondo che loro chiamano “Balcani Occidentali”.

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Alla fine, quale può essere un modo bilanciato di raccontare la vita e le opera del Cardinale Stepinac?

Era un uomo un po’ testardo, diretto, coraggioso, preparato a difendere il suo popolo da regimi oppressivi. Ma era soprattutto un uomo, un prete, devoto alla madre di Dio, preparato a difendere Dio e i suoi comandamenti e a condannare tutte le ideologie senza Dio con quello stesso carattere. Era dunque facile per lui farsi nemici politici.