È proprio questa figura del “giullare”, nel senso più alto della parola, che ci permette di accostare a san Francesco un suo figlio spirituale, il francescano padre Nazareno Fabbretti. Chi, come me, l’ha conosciuto e avuto amico riesce a comprendere questa applicazione perché la lievità (che non è leggerezza) di spirito, la serenità arguta, la semplicità gioiosa (che è tutt’altro che semplicioneria) sono state quasi il basso continuo della vita di questo frate”. Sono queste le parole del Cardinale Gianfranco Ravasi contenute nella prefazione del libro “Francesco” di padre Nazareno Fabbretti edito da Edizioni Terra Santa.

Il romanzo sulla vita del Santo di Assisi di padre Fabbretti, ormai un “classico” della letteratura a tema francescano, viene ora riproposto da Edizioni Terra Santa mantenendo sia il testo introduttivo sia la postfazione originali, arricchiti dalla prefazione del cardinale Gianfranco Ravasi: “Quello che io considero il suo gioiello è proprio il Francesco che ora il lettore ha tra le mani in una nuova edizione. Non è necessario accostare premesse o chiavi di lettura perché l’opera, affidata a un dettato semplice e gioioso come era lo stesso autore e come il soggetto esige, è un delizioso ritratto del santo, privo della retorica aureolata di enfasi agiografica, ma anche spoglio dell’eccesso delle analisi storiografiche, che pure padre Fabbretti dimostra di non aver ignorato”.

Il religioso francescano è stato autore di decine di libri, appartenenti soprattutto al genere delle biografie di figure spirituali come santa Chiara, san Bernardino da Siena, papa Giovanni XXIII, papa Paolo VI. Ha seguito il Concilio Vaticano II come inviato de La Gazzetta del Popolo di Torino; per lo stesso giornale, oltre che per La Stampa, il Corriere della Sera e altri ancora, scrisse articoli e condusse inchieste in tutto il mondo. Scrive padre Fabretti nel testo: “Questa è una semplice narrazione della vita di Francesco, l’itinerario senza commenti di quella straordinaria “avventura di un povero cristiano”.