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Fedeltà creativa, opportunità, collegialità: le linee guida di Papa Francesco ai teologi

Papa Francesco incontra i membri della Commissione Teologica Internazionale e indica tre linee guida per il loro lavoro

Papa Francesco | Papa Francesco durante una udienza  | Vatican Media / ACI Group Papa Francesco | Papa Francesco durante una udienza | Vatican Media / ACI Group

Fedeltà creativa alla tradizione, opportunità e collegialità: sono le tre linee guida che Papa Francesco lascia ai membri della Commissione Teologica Internazionale, che si riunisce in questi giorni in plenaria e in presenza.

La commissione si riunisce su tre temi: l’attualità “irrinunciabile e sempre feconda della fede cristologica professata dal Concilio di Nicea” in vista dal suo 1700esimo anniversario; l’esame di alcune questioni antropologiche oggi emergenti e di “significato cruciale per il cammino della famiglia umana, alla luce del disegno divino della salvezza”; e poi l’approfondimento della teologia della creazione.

Papa Francesco invita i teologi a proseguire il servizio “nel solco tracciato dal Concilio Vaticano II” di cui si celebrano i sessanta anni e che è sempre “la bussola sicura per il cammino della Chiesa”.

Tre dunque, le direttrici del Papa. Fedeltà creativa alla tradizione, ovvero “assumere con fede e con amore e di declinare con rigore e apertura l’impegno di esercitare il ministero della teologia – in ascolto della Parola di Dio, del sensus fidei del Popolo di Dio, del Magistero e dei carismi, e nel discernimento dei segni dei tempi – per il progresso della Tradizione apostolica”.

Papa Francesco aggiunge poi, come ha fatto altre volte, che "tradizione è la garanzia del futuro e non un pezzo di museo. È quello che fa crescere la Chiesa dal basso in alto, come l’albero: le radici". Invece, aggiunge, un altro diceva che "il tradizionalismo è la 'fede morta dei vivi': quando tu ti chiudi".

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Aggiunge papa Francesco: "La tradizione – voglio sottolineare questo – ci fa muovere in questa direzione: da giù in su: verticale. Oggi c’è un grande pericolo, che è andare in un’altra direzione: l’'indietrismo'." Insomma, "è meglio andare indietro, che è più sicuro, e non andare avanti con la tradizione".

Papa Francesco nota che "questa dimensione orizzontale, l’abbiamo vista, ha mosso alcuni movimenti, movimenti ecclesiali, a restare fissi in un tempo, in un indietro. Sono gli indietristi. Penso – per fare un riferimento storico – a qualche movimento nato alla fine del Vaticano I, cercando di essere fedeli alla tradizione, e così oggi si sviluppano in modo da ordinare donne, e altre cose, fuori da questa direzione verticale, dove cresce, la coscienza morale cresce, la coscienza della fede cresce, con quella bella regola di Vincenzo di Lérins: 'ut annis consolidetur, dilatetur tempore, sublimetur aetate'.

"Su questo punto, voi teologi pensate un po’ a come aiutare", conclude Papa Francesco.

Quindi, l’opportunità, che ha lo scopo di “realizzare con pertinenza e incisività

l’opera di approfondimento e di inculturazione del Vangelo, di aprirsi con prudenza all’apporto delle diverse discipline grazie alla consultazione di esperti, anche non cattolici, come previsto dagli Statuti della Commissione “.

La terza direttrice è quella della collegialità che – dice Papa Francesco – acquista “particolare rilevanza e può offrire uno specifico contributo nel contesto del percorso sinodale 2021-2024, in cui è convocato tutto il Popolo di Dio”.

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Papa Francesco augura infine proficuo lavoro, perché “i temi affidati alla

vostra attenzione e perizia rivestono grande importanza in questa nuova tappa dell’annuncio del Vangelo che il Signore ci chiama a vivere come Chiesa a servizio della fraternità universale in Cristo”.