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Fra Tommaso della Passione e San Giovanni XXIII

Nel Diario dell'Anima il futuro Pontefice ne loda le virtù e la serenità

Papa Giovanni XXIII |  | pubblico dominio Papa Giovanni XXIII | | pubblico dominio

Nel Diario dell'anima, un giovanissimo don Angelo Giuseppe Roncalli, futuro papa Giovanni XXIII descrive la vita di un semplice fratello laico passionista, provando ammirazione, per la semplice ed oscura, vita di questo testimone di Dio.

Conosciuto nel convento dei Santi Giovanni e Paolo, al colle Palatino, durante il ritiro in occasione dell'ordinazione sacerdotale, ne ammirò da subito le ottime doti e quella serenità che traspariva dai suoi occhi.

Si chiamava fratel Tommaso della Passione, al secolo, Eugenio Viso. Era nato ad Arnioza in Spagna il 29 agosto 1869 e fin dalla più tenera età aveva desiderato essere religioso.

Cresciuto in una famiglia ed in un ambiente di sentita pietà, in questa aveva sviluppato e fatto suoi gli insegnamenti del vangelo.

Passionista aveva lavorato nella e per la Congregazione, in quella comunità e nelle altre nelle quali il voto di obbedienza lo destinò.

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Visse, con amore e dedizione la vocazione ricevuta ed amò la sua missione nel Popolo di Dio. 

Di profonda pietà, appena libero dalle incombenze, si recava davanti al Santissimo Sacramento in preghiera. Devoto alla Vergine Maria ne recitava i Misteri nel rosario, con slancio ed affetto filiale.

Fu povero ma sempre sereno ed allegro.

Compì i servizi più semplici nei quali, però,  mise la carità del Cristo, che tanto aveva illuminato il suo cammino. Queste doti vengono evidenziate dal giovane don Roncalli, quale modello di vita religiosa e di virtù evangeliche.

Fino al 1913 fu di comunità nella chiesa romana, che accoglie le spoglie del fondatore, San Paolo della croce, dopo di che tornò nella sua Provincia madre.

Spirò il 9 luglio 1939, nel Ritiro passionista di Curtiba,il Brasile, nella quale svolgeva il suo apostolato missionario.

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La vita di fra Tommaso della Passione è segno di quell'amore e di quella bontà che produce serenità e dà senso all'avvenire, in quanto in compagnia del Signore Gesù che allieta e rende speciali tutti i giorni dell'esistenza.