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Gänswein, per Benedetto XVI il Magistero deve difendere la fede dei semplici e dei dotti

I relatori della conferenza su Benedetto XVI |  | www.stift-heiligenkreuz.org I relatori della conferenza su Benedetto XVI | | www.stift-heiligenkreuz.org

Mentre la stampa italiana propone all'arcivescovo Gänswein domande che "fanno scalpore" il Prefetto della Casa Pontificia propone all'Università di Heiligenkreuz una conferenza su "Il pontificato di Papa Benedetto dalla prospettiva di un testimone contemporaneo".

La convinzione del futuro arcivescovo e papa, Joseph Rtazinger, spiega Gänswein è la ragionevolezza della fede "perché la rivelazione di Dio è finalizzata alla comprensione dell'uomo, soprattutto alla sua libertà". Certo la teologia non è per tutti "ma l'accesso alla grande conoscenza fondamentale della fede è aperto a tutti". In questo senso, il magistero della Chiesa ha “un carattere democratico”.

"Il giovane Joseph Ratzinger vedeva la teologia accademica come la sua vocazione", dice Gänswein. “Voleva pensare insieme ai grandi pensatori della fede”. Vedeva il compito del magistero come quello di difendere la fede comune dei semplici e dei dotti. Il libro di Gesù in tre volumi di Benedetto XVI. è "una forma di annuncio", anche se non fa parte del magistero pontificio.

"La rinuncia alla verità non risolve assolutamente nulla. Al contrario, diventa una dittatura dell'arbitrarietà", ha spiegato Gänswein. "L'amore ti apre gli occhi, non ti rende cieco" e" solo il rapporto con Gesù Cristo permette di riconoscere i segni di Dio nel tempo di oggi, rende le persone spiritualmente libere da ogni modello di pensiero o da ogni vincolo. E la Chiesa è ciò che dovrebbe essere solo se vive delle sue origini. Avere in mente Cristo e le sue mete significa “non volersi sistemare troppo in questo mondo”. Gänswein ha sottolineato che Ratzinger, il cui motto alla consacrazione episcopale era "collaboratore della verità", non ha mai cercato di creare un proprio sistema di teologia. Voleva semplicemente "pensare con la fede della Chiesa".

Papa Benedetto XVI ha visto come le certezze apparenti si siano sciolte davanti alla fede, dimostrando di non essere scienza, ma interpretazioni filosofiche che sembravano appartenere solo alla scienza. Certo, la fede può comprendere meglio anche i limiti della portata delle sue affermazioni nel dialogo con le scienze naturali.

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Gänswein ha annunciato a Heiligenkreuz che presto saranno pubblicate presto in italiano anche le omelie che Benedetto XVI ha tenuto al Monastero.