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Giovanni della Croce, il santo mistico. E poeta.

Oggi, la sua memoria liturgica. Ripercorriamo "a volo d'angelo" le tappe più importanti della sua biografia

San Giovanni della Croce | San Giovanni della Croce | Credit pd San Giovanni della Croce | San Giovanni della Croce | Credit pd

Poeta, mistico, scrittore, santo: è Giovanni della Croce (Juan de Yepes Álvarez, un nome profondamente legato a quello di un’altro monumento della fede, santa Teresa d’Avila. San Giovanni della Croce, ossia la teologia che diviene verso, poesia. Tante le sue opere, studiate e approfondite, frutto di una spiritualità profonda ed elevata. Fra le più famose ricordiamo: Notte Oscura; Salita al Monte Carmelo; Cantico spirituale, questi solo alcuni titoli. 

 

Per comprendere la grandezza della poesiadi san Giovanni della Croce basterebbe leggere solo questo verso: “Oh, quanto è felice quest'anima che sente sempre che Dio sta riposando e dormendo nel suo seno! Oh, quando le conviene allontanarsi dalle cose, fuggire le occupazioni e vivere con immensa tranquillità, in modo che nemmeno il più piccolo granello o rumore inquieti o muovo il seno dell'Amato!”.

 

Giovanni della Croce nasce a Fontiveros (Avila) nel 1542. Perde il padre in giovanissima età. Il piccolo Giovanni entrerà nel Collegio della Dottrina e viene anche ammesso come infermiere nell’Ospedale della Concezione. Diverrà anche alunno esterno del Collegio dei Gesuiti dal 1559 al 1563.

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Nel 1563 entra nell’Ordine del Carmelo di Sant’Anna a Medina come novizio e professa l’anno seguente. Subito passa a studiare nell’Università di Salamanca: tre anni di filosofia come alunno ordinario e uno di teologia (1567-1568). Quest’ultimo, dopo l’incontro con Santa Teresa a Medina durante le vacanze del 1567. E sarà proprio la santa spagnola a distoglierlo dall’idea di farsi certosino: entrerà nel Carmelo. Ritornato a Salamanca nel 1568, continua a dialogare con santa Teresa sulla nuova vita carmelitana. L’accompagna nella fondazione del monastero di Valladolid e si informa accuratamente di tutto. Giovanni andrà poi a Duruelo (vicino ad Avila) per adattare una casetta, donata alla santa: diventerà il primo convento dei frati carmelitani. 

 

Diviene poi maestro dei novizi a Duruelo e con quest’incarico passa a Mancera. Nell’aprile del 1571, una nuova destinazione per il santo: diviene Rettore del Collegio di Alcalà de Henares. L’anno seguente è richiesto da santa Teresa come confessore del grande monastero dell’Incarnazione, ad Avila. Qui trascorre cinque anni. Da Avila è preso a forza dai carmelitani calzati che lo imprigionano nel convento di Toledo. Dopo nove mesi di carcere fugge nell’agosto del 1578.

 

Nel 1578 ad Almodovar del Campo (Ciudad Real) partecipa al capitolo degli Scalzi, dove viene nominato superiore del convento del Calvario (Jaen). Parte per il nuovo convento in Andalusia e da lì, nel 1579, fonda il convento-collegio dell’Ordine nella città universitaria di Baeza. Ne diviene Rettore.

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Da questo momento in poi, tanti i viaggi intrapresi: Granada, Almodovar, Lisbona-Pastrana, Valladolid, Madrid. I viaggi sono determinati dai vari Capitoli dell’ordine. Nel Capitolo del 1588 viene trasferito a Segovia come membro del nuovo Governo della Consulta. Costruisce un nuovo convento a Segovia. Da questa località parte alla volta di Peñuela nell’agosto del 1591. Si ammala e il 28 settembre è trasferito a Ubeda. Morirà ad Ubeda il 14 dicembre del 1591. Il suo corpo è traslato a Segovia nel 1593.



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