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I nuovi statuti del Dicastero laici, famiglia e vita

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Arrivano gli statuti del Dicastero nato dalla fusione dei Pontifici consigli e accademia per la vita, la famiglia e i laici.

In 15 articoli si definiscono le competenze che e si punto alla “collegialità, sinodalità e sussidiarietà” con le Chiesa locali.

Uno degli impegni indicati, oltre quello di promuovere la cultura della vita e della famiglia “spetta al Dicastero animare e incoraggiare la promozione della vocazione e della missione dei fedeli laici nella Chiesa e nel mondo, come singoli, coniugati o no, e altresì come membri appartenenti ad associazioni, movimenti, comunità. Esso, inoltre, promuove studi per contribuire all’approfondimento dottrinale delle tematiche e delle questioni riguardanti i fedeli laici”.

Un impegno a rinforzare il Battesimo “nello spirito della costituzione pastorale Gaudium et spes, che invita a fare proprie “le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d’oggi”, promuove tutte le iniziative che riguardano l’azione evangelizzatrice dei fedeli laici nei vari settori delle realtà temporali, tenendo conto della competenza che, in queste stesse materie, hanno altri organismi della Curia Romana”.

Inoltre  il nuovo dicastero: “valuta le iniziative delle Conferenze Episcopali che chiedono alla Santa Sede, secondo le necessità delle Chiese particolari, l’istituzione di nuovi ministeri e uffici ecclesiastici”.  Attenzione anche ““genio” femminile” e ,  “alla riflessione ecclesiale sull’identità e la missione della donna nella Chiesa e nella società, promovendone la partecipazione”.

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A proposito di famiglia il Dicastero “offre linee direttive per programmi formativi per i fidanzati che si preparano al matrimonio e per le giovani coppie di sposi. Esprime la sollecitudine pastorale della Chiesa anche nei confronti delle situazioni dette “irregolari””.

Inoltre il Dicastero “ha un diretto legame con il “Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II per le Scienze del Matrimonio e della Famiglia”, sia con la sede centrale che con gli istituti affiliati, per promuovere un comune indirizzo negli studi su matrimonio, famiglia e vita” e “sostiene e coordina iniziative in favore della procreazione responsabile, come pure per la tutela della vita umana dal suo concepimento fino al suo termine naturale, tenendo presenti i bisogni della persona nelle diverse fasi evolutive”. Inoltre “Sulla base della dottrina morale cattolica e del Magistero della Chiesa studia e promuove la formazione circa i principali problemi di biomedicina e di diritto relativi alla vita umana e circa le ideologie che vanno sviluppandosi inerenti la stessa vita umana e la realtà del genere umano”.

Lo statuto è attivo in via sperimentale, probabilmente fino al moneto in cui si dovrà rivedere la costituzione apostolica per la riforma della Curia.