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Il Card. Parolin e il significato del viaggio del Papa in America Latina

Il Cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin |  | CTV Il Cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin | | CTV

Il Papa in America Latina invierà un messaggio per la “salvaguardia del creato, un invito alla giustizia sociale”. Chiederà un mondo che includa i poveri e rispetti “ogni identità culturale, contro questa tendenza della globalizzazione a uniformare tutto”. Lo ha detto in una intervista al CTV il Cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin, in vista del viaggio apostolico del Papa in Bolivia, Ecuador e Paraguay che inizierà la prossima settimana.

Per capire questo viaggio – ha spiegato il porporato – dobbiamo usare le stesse parole del Papa che ha ricordato le parole di San Giovanni Paolo II che definiva “l’America Latina il Continente della speranza, perché da essa si attendono nuovi modelli di sviluppo che coniughino tradizione cristiana e progresso civile, giustizia e equità con riconciliazione, sviluppo scientifico e tecnologico con saggezza umana. Sofferenza feconda con gioia speranzosa. Questa è la fisionomia dell’America Latina e dei tre Paesi che il Santo Padre si appresta a visitare”.

“L’America Latina – ha proseguito il Segretario di Stato – è in movimento. In questi decenni molte persone hanno potuto emergere dalla povertà ed incorporarsi nel ceto medio. La globalizzazione si percepisce in modo evidente in questa parte del mondo. Di fronte a questi scenari, che portano anche a una progressiva secolarizzazione, la Chiesa ha scelto la via della conversione pastorale e della missionarietà e questo lo vediamo anche nel magistero del Papa che fonda le sue radici su Aparecida. Dal punto di vista politico l’America Latina è un vero e proprio laboratorio dove si sperimentano nuovi modelli di partecipazione. E’ una ricerca di una via propria alla democrazia che tenga conto delle peculiarità di quei Paesi e che coniughi libertà e rispetto dei diritti umani”.

“La Chiesa in generale continua ad esercitare un ruolo profetico di fronte alle colonizzazioni ideologiche ed il fronte della famiglia e della vita è quello principale. La Chiesa – ha precisato Parolin – dovrà continuare a predicare il Vangelo anche in questa situazione ed è anche il compito della Chiesa in Ecuador i cui Vescovi hanno scritto una lettera pastorale per descrivere quale sia il ruolo della Chiesa nella società e hanno tentato di far capire cosa si intenda per una sana laicità. La Chiesa chiede solo di esercitare la propria missione che contribuisce al bene della società e al dibattito democratico”.

“Il Papa – ha aggiunto il Cardinale riferendosi alla Bolivia – ha espresso, anche nell’ultima enciclica, l’invito alla salvaguardia del creato, alla giustizia sociale, a ricercare una pace rispettosa dei diritti di tutti, l’invito a una società inclusiva dei poveri per riconoscere la dignità di ogni persona”.

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Concludendo e riferendosi al Paraguay il Cardinale Parolin ha ribadito che sul tema della famiglia “il Papa si mette al fianco delle Chiese locali nell’itinerario catechetico e missionario. La famiglia in Paraguay è solida e numerosa e nella sua Costituzione il Paraguay rispetta la vita dal suo inizio alla fine. Ma ci sono anche debolezze come le famiglie unigenitoriali e la droga che destabilizza le famiglie. Il Papa vuole essere vicino alle famiglie e incoraggiarle per andare avanti”.