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Il Cardinal Sandri dai cristiani perseguitati. Per non dimenticare

Cardinale Sandri e Presidente Masum | Il Cardinale Sandri a colloquio con il presidente Iraqeno Masum - Baghdad, 3 maggio 2015 | Congregazione delle Chiese Orientali Cardinale Sandri e Presidente Masum | Il Cardinale Sandri a colloquio con il presidente Iraqeno Masum - Baghdad, 3 maggio 2015 | Congregazione delle Chiese Orientali

È arrivato ieri ad Erbil, capitale della Regione del Kurdistan in Iraq, dove la presenza degli sfollati ha sempre bisogno di visibilità e assistenza. Ma il Cardinal Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione delle Chiese Orientali, ha prima fatto un passaggio a Baghdad, dove ha incontrato il 3 maggio il presidente Fuad Masum, e dove il 2 maggio è stato in visita alla Casa Bayt Anya, istituzione caritativa della Chiesa siro cattolica. Un viaggio per non dimenticare la situazione dei cristiani perseguitati.

Prima di partire, il Cardinale era stato ospite del meeting intercristiano organizzato da Sant’Egidio a Bari il 29 e 30 aprile, e aveva avuto parole di fuoco contro i “Pilato” che si lavano le mani riguardo la situazione dei cristiani perseguitati. Il viaggio, in parte istituzionale, in parte pastorale, ha proprio lo scopo di non far spegnere i riflettori su una emergenza che non sembra finirà a breve.

Il Cardinal Sandri, insieme all’incaricato di Affari della Nunziatura Apostolica, mons. George Panamthundil, ha portato al presidente Masum il saluto del Papa e la preghiera per la pace e la riconciliazione del Paese. Il Cardinale si è detto grato per l’opera di soccorso e protezione ai sofferenti e agli sfollati, e a tutte le minoranze. In questi giorni, il Cardinal Sandri ha incontrato il patriarca della Chiesa Caldea Sako, e poi le opere gestite da Caritas Iraq, e sulla base di questi incontri ha ribadito tutta la possibile collaborazione offerta dalla Chiesa cattolica in Iraq per la costruzione del Paese.

Dal suo canto, Masum ha detto che i cristiani sono da millenni nel Paese e ne sono a pieno titolo cittadini, e ha usato parole di condanna per chi sta usando violenza e devastazione, con l’intenzione di rendere l’Iraq un centro di destabilizzazione per l’intera area.

Dopo l’incontro con il presidente, il Cardinal Sandri è stato al Museo Nazionale, per testimoniare l’importanza che la Chiesa attribuisce alle culture dei popoli. E poi ha incontrato il Primo Ministro Abadi, con il quale ha parlato della sfida posta al Paese dall’avanzata dell’Isis, con le violenze, la vendita di donne e bambini, la persecuzione delle minoranze prima e ora anche di sciiti e sunniti: nei fatti, si tratta di una ideologia estremista che intende annientare tutto ciò che non coincide con la propria visione.

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Sempre a Baghdad, il 2 maggio, il Cardinale Sandri ha visitato la Casa Bayt Anya, una istituzione caritativa della Chiesa siro-cattolica istituita sin dal 2000. La Croce  della Cappella della Casa 

ha incastonato come reliquie alcuni frammenti dell’altare della cattedrale siro-cattolica oggetto ‎dell’attentato nel 2010, e parti dei camici liturgici indossati dai due sacerdoti che vi trovarono il martirio.

Lì – riferisce un comunicato della Congregazione delle Chiese Orientali – ha avuto un incontro “particolarmente commovente” con “una anziana musulmana, ormai cieca, che ha pronunciato parole di benedizione sul Prefetto e ha chiesto a sua volta di essere benedetta.”

La Casa fu inaugurata con il Giubileo del 2000, mentre un altro Giubileo si sta per celebrare, quello per la Misericordia indetto da Papa Francesco. Il Cardinal Sandri ha collegato i due eventi, ha sottolineato che se un giorno Papa Francesco “potesse ‎visitare Baghdad certo si rallegrerebbe per questa “casa della carità e della misericordia”.

Da oggi, il Cardinal Sandri si muove tra Erbil e Duhok, dove è arrivata la maggior parte degli sfollati. La situazione è di grande emergenza. I dati della FOCSIV (la federazione internazionale di volontariato) parlano di 7027 sfollati, di cui 2424 minori. Sono suddivisi in 15 campi in Erbil e 3 campi nelle zone circostanti. La FOCSIV è attiva in questi campi, fa animazione per i bambini, distribuisce pannolini, cibo, addirittura ha dato un sostegno finanziario diretto di 3 milioni e 500  mila dollari, distribuiti a famiglie con handicappati e in grave crisi economica. 

Ora, si deve affrontare l’emergenza caldo, perché in Iraq la temperatura raggiungerà circa 50 gradi per almeno 2 mesi, e questa condizione metterà in difficoltà le persone ospitate in containers o in aree minuscole e segregate.

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Parlerà anche di questo il Cardinal Sandri, insieme ai membri della ROACO, visitando i campi profughi e gli ‘informal settlements’ in Iraq. Con l’obiettivo di coordinare gli aiuti, e di non spegnere i riflettori sui cristiani perseguitati.

Lo ha sottolineato anche lo stesso Cardinal Sandri, nella Messa officiata nella Chiesa Caldea di Duhoq. "Quando l'uomo smette di essere fedele al Dio dell'alleanza – ha detto il porporato nell’omelia - finisce per non essere fedele neanche alla sua propria umanità e a quella dei suoi fratelli e sorelle, con i quali magari ha vissuto fino al giorno prima. So di trovarmi in mezzo a persone amate che più di ogni altro sanno cosa significa quanto ho detto, dal momento che sulla propria pelle hanno sperimentato il tradimento di altri: di coloro che hanno assalito e preso le case e i beni, che hanno profanato i templi ove si insegna la pace credendo di far trionfare una idea di violenza e di morte, che hanno violentato e preso la giovinezza di bambini e ragazze per le loro basse soddisfazioni. Ma tradimento é percepito anche il silenzio durato troppo a lungo della comunità internazionale, o l'abbandono delle forze nazionali e regionali che inizialmente avevano offerto garanzie di protezione”.