Da tre mesi presidente Consiglio delle Conferenze episcopali europee (Ccee), il card. Angelo Bagnasco questa settimana ha visitato le principali istituzioni europee insieme ad un gruppo di trenta sacerdoti della sua diocesi, quella di Genova di cui è arcivescovo.

Bagnasco è convinto, e lo ha detto in varie occasioni, che  i cattolici debbono essere in Europa, sia come cittadini e sia come vescovi e sacerdoti. Questo perché, come ha detto in questi giorni nella capitale europea, c’è si “bisogno di più Europa” ma di una Europa “più leggera”, vicina ai cittadini.

E’ in questa Europa che la Chiesa crede: una l’Europa che ha bisogno di “più religione, che interpella non solo lo spirito ma anche l’intelligenza dell’uomo”.  Il cristianesimo, infatti ha molto da offrire alla “costruzione della città dell’uomo” con al centro la centralità della persona.  Schuman, De Gasperi e Adenauer, padri fondatori della Comunità europea “pensavano a un’Europa sulla base del Decalogo, ha detto Bagnasco che è anche presidente dei vescovi italiani negli interventi di questi giorni molto intensi, richiamando il ruolo della politica “tendenzialmente sfiduciata” dai cittadini e “ciò è sbagliato. Essa invece è necessaria, fa parte della vita, e significa precisamente rappresentare il popolo e servirlo”.

Tra i vari appuntamenti anche quello con la comunità italiana il porporato ha visitata anche la comunità italiana celebrando una liturgia eucaristica nella cappella di St. Francois a Bruxelles. Durante la sua omelia si è detto convinto che in “questa Europa, nel mondo occidentale, così stancamente illuminista, si sta naturalizzando il Vangelo”. Bagnasco ha invitato a “lasciare che Cristo viva in noi” e “ad accogliere il ricordo del nostro battesimo come un richiamo costante alla consapevolezza cristiana e a edificare una vita nuova grazie a l’incontro con Cristo”.

Intanto domani, domenica 15 gennaio, Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, saranno molti i vescovi italiani che presiederanno le celebrazioni eucaristiche con le comunità  di migranti presenti nelle loro diocesi. A livello nazionale la celebrazione si svolgerà a Sant’Angelo Lodigiano, nella diocesi di Lodi in occasione del centenario della morte di Madre Francesca Cabrini, Patrona dei migranti. A presiederla, in diretta Tv su Rai Uno alle 11,00, il card. Angelo Scola, arcivescovo  di Milano. La settimana scorsa a celebrare la Giornata nella sua diocesi, Genova, il card. Angelo Bagnasco mentre il 6 gennaio tanti i vescovi italiani che hanno celebrato e partecipato alle feste dei Popoli con le comunità migranti.

Un tema, quello dell’immigrazione, al centro dell’attenzione della chiesa italiana molto attiva, attraverso la Migrantes e la Caritas nell’accoglienza. Giovedì un protocollo di intesa tra il Governo italiano, Conferenza Episcopale Italiana e Comunità di Sant’Egidio per l’apertura di nuovi corridori umanitari che permetteranno l’arrivo in Italia, nei prossimi mesi, di 500 profughi eritrei, somali e sud-sudanesi, fuggiti dai loro Paesi per i conflitti in corso. Un progetto che sarà finanziato con i fondi dell’8 per mille.


Ma la Chiesa italiana è sempre presente a fianco di chi ha più bisogno come si è visto in questi giorni con l’emergenza freddo. Centinaia le iniziative promosse per aiutare soprattutto che vive per strada con l’apertura diurna di alcuni centri di ospitalità, l’apertura di alcuni locali in alcune parrocchie per estendere i posti letto disponibili. E oggi la benedizione da parte dell’arcivescovo di Cosenza-Bisignano dell’emporio diocesano della solidarietà nei locali del palazzo arcivescovile.