Nella storia dell’umanità le grandi epidemie sono state sempre spartiacque epocali della civiltà. La situazione pandemica ci insegna a rivalutare le cose, ci fornisce un’immagine su ciò che vale e ciò che è fondamentale nella vita dell’uomo. Questo periodo ci permette di riesaminare le nostre priorità. Lo ha detto il Cardinale Peter Erdo, Arcivescovo di Budapest, intervendo ad una tavola rotonda radiofonica su fede, scienza e società, in vista del 52/mo Congresso Eucaristico Internazionale di Budapest che avrà luogo tra il 5 ed il 12 settembre prossimi.

Insieme al Cardinale Erdo hanno partecipato Zoltán Balog, vescovo calvinista, presidente pastore della Chiesa Calvinista Ungherese, Slomó Köves, rabbino direttore della Comunità Israelitica Unita d’Ungheria e E. Szilveszter Vizi, neurobiologo, già presidente dell’Accademia delle Scienze dell’Ungheria.

Nel corso del dibattito è stata anche evocata la figura del monaco benedettino unghrese Szaniszló Jáki, la cui opera scientifica è stata seguita con attenzione da diversi papi; il suo pensiero – hanno osservato i relatori - si può considerare come una anticipazione dell’enciclica Fides et ratio di San Giovanni Paolo II.