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Il Cardinale Koch in Slovacchia, in ricordo della Marcia delle Candele

Tre giorni in Slovacchia, tra incontri ecumenici, commemorazioni e bilaterali. La Slovacchia come terreno di incontro

Cardinale Koch, Slovacchia | Il Cardinale Koch commemora la Marcia delle Candele | Michal Lipiak / TKKBS Cardinale Koch, Slovacchia | Il Cardinale Koch commemora la Marcia delle Candele | Michal Lipiak / TKKBS

Tra Kosice e Presov, fino a Bratislava. Dall’incontro con gli esponenti della Chiesa di rito bizantino locale fino a quello con gli ebrei. Il Cardinale Kurt Koch, prefetto del Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, è stato in Slovacchia dal 28 al 30 marzo. Tre giorni di viaggio per rinsaldare i legami con una nazione che anche Papa Francesco ha visitato, e dove poi, all’inizio della guerra in Ucraina, è arrivato anche il Cardinale Michael Czerny in una visita da inviato del Papa per aiutare i profughi ucraini che avevano varcato i confini.

La visita del Cardinale ha come occasione la cosiddetta Marcia delle Candele, che ebbe luogo il 25 marzo 1988, 35 anni fa. In quel giorno, circa 5 mila manifestanti si riunirono in piazza Hviezdoslav a Bratislava con candele nelle loro mani per protestare contro la repressione della Chiesa operata dall’allora governo cecoslovacco. Si trattò di una manifestazione pacifica, che fu violentemente soppressa dalla polizia, prima con l’uso di cannoni ad acqua e poi con bastoni e sfollagente. Radio Vaticana fu tra gli organizzatori della proteste, considerata un momento significativo della storia cecoslovacca, e addirittura per alcuni la base di quella che sarà la Rivoluzione di Velluto.

Molti gli appuntamenti del Cardinale Koch durante la visita. È arrivato a Kosice, dove ha speso una giornata e mezza visitando le comunità ortodosse e cattoliche di rito latino e bizantino, e dove si è incontrato anche con il sindaco e ha visitato il santuario di Klokočov e il Museo delle vittime del comunismo.

Il 29 marzo, il Cardinale Koch ha stato all’università di Presov, e poi si è incontrato con il Primate della Chiesa Ortodossa Ceca e Slovacca Rastislav, e con il primo ministro Eduard Heger.

Il 30 marzo, il Cardinale ha partecipato ad una cerimonia per il 35esimo anniversario della Marcia delle Candele, un evento introdotto da Anna Zaborska, rappresentante del governo per la libertà religiosa.

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Parlando a Bratislava al simposio "Dialogo interreligioso, compimento di 7 anni di dialogo interreligioso tra comunità ebraica e cattolica" all’Università di Trnava a Brattislava, il Cardinale Koch ha detto che il dialogo tra ebrei e cristiani “non deve tacere o minimizzare le differenze esistenti: anche nelle cose che ci differenziano gli uni dagli altri per le nostre intime convinzioni sulla fede, ed è proprio in queste che noi devono rispettarsi e amarsi".

Si tratta di un dialogo che “si regge e cade nel rispetto delle reciproche credenze religiose in modo che possa esserci una cooperazione pacifica tra ebrei e cristiani”. 

Il Cardinale ha anche sottolineato che “cristiani ed ebrei sono chiamati a lavorare insieme per proteggere e promuovere la libertà religiosa come diritto umano fondamentale. Quando ebrei e cristiani si accettano reciprocamente nella riconciliazione interiore, nel profondo delle loro convinzioni religiose, possono diventare uno strumento comune di concordia e di pace nel mondo di oggi, soprattutto attraverso la loro testimonianza all'unico Dio che deve essere adorato nell'unità inscindibile dell'amore per Dio e dell'amore per il prossimo”.

Sempre a Bratislava, il Cardinale Koch ha partecipato alla commemorazione della Marcia delle Candele, ricordando che quella manifestazione era nata dalle “radici del dissenso religioso e civile, dalla chiesa segreta, dall'apostolato dei laici, dal samizdat, dai sacerdoti e dai religiosi assassinati, da decenni di ingiusta prigionia, dalla sofferenza degli intellettuali durante il pontificato di Sa Giovanni Paolo II

Ha aggiunto: "La forza della resistenza civile, l'ampiezza delle sue rivendicazioni, il coraggio di sfidare il potere monolitico e la sofferenza che questo potere ha causato possono essere considerati l'inizio del movimento che ha portato alla caduta definitiva della totalità comunista in Slovacchia e che si è verificato dopo il 17 novembre 1989".

Significativamente, la prima tappa del viaggio del Cardinale è stato proprio il Museo delle Vittime del Comunismo.

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Quindi, nel municipio, il Cardinale Koch ha incontrato il sindaco di Košice Jaroslav Polaček e i rappresentanti della Società ecumenica, alla presenza di Anna Záborská, e l'ambasciatore della Repubblica slovacca presso la Santa Sede e il Supremo Ordine dei Cavalieri di Malta Marek Lisánsky.

Nel suo discorso, il capo del dicastero ecumenico vaticano ha sottolineato il fatto che la Cattedrale di Santa Elisabetta è considerata "la cattedrale gotica più orientale d'Europa" e che Košice è il luogo in cui "convergono i due grandi oceani del mondo culturale e mentale dell'Occidente cristiano e dell'Oriente cristiano".

Il Cardinale ha ricordato che la città è stata anche teatro di scontri religiosi, ma – ha aggiunto – mentre in passato "si cercava un motivo di odio e di conflitti nella reciproca appartenenza religiosa", oggi a Košice si cerca l'unità, il cui motivo è "Dio e la sua verità, che libera dai pensieri di odio e unisce le persone", ha affermato il Prefetto del Dicastero per la Promozione dell'Unità dei Cristiani.

Nella città delle tre cattedrali - cattolica romana, greco-cattolica e ortodossa”, ha ricordato - il Cardinale Koch ha sottolineato l’importanza dell’ecumemismo e ricordato che quasi 30 anni fa, nel 1994, qui è stata istituita la Comunità ecumenica delle Chiese, che è un esempio di cooperazione e sostegno di valori che aiutano a costruire civili società.

Quindi, la visita a Presov, dove il Cardinale ha potuto visitare la mostra sulla storia della Chiesa greco-cattolica, che si trova nei locali della Residenza Arcivescovile e della Cattedrale di San Giovanni Battista a Prešov, dove il cardinale ha onorato le spoglie dei beati vescovi di Prešov, i martiri Pavel Petr Gojdič e Vasiľ Hopek.

Quindi, il Cardinale ha tenuto una conferenza all’Università della città sul tema: La possibilità dell'unità sacramentale tra cattolici e ortodossi”. 

Nella conferenza, il Prefetto del Dicastero per l’Unità dei Cristiani ha ricordato che “l'opportunità di lavorare a questo grande progetto di riconciliazione tra Oriente e Occidente in un solo corpo del Signore e di pregare perché questo cammino, iniziato così promettentemente più di cinquant'anni fa, trovi nell'agape eucaristica la sua meta, è una missione importante dell'Università, che ha due facoltà teologiche, una ortodossa e una greco-cattolica. Continuare questo progetto di riconciliazione è certamente un'impresa difficile, ma è anche e soprattutto una grande grazia per la quale lodiamo Dio uno e trino”.

Nel pomeriggio il cardinale Kurt Koch ha fatto visita all'arcivescovo ortodosso di Prešov e al metropolita delle terre ceche e della Slovacchia, Vladyka Rastislav Gont. Al termine della sua visita nella Slovacchia orientale, il Cardinale ha incontrato a Košice il Primo Ministro Heger. 

Il cardinale Koch ha visitato anche Michalovce, dove ha incontrato i rappresentanti dell'Eparchia ortodossa di Michalov. Successivamente, è stato anche nel luogo di pellegrinaggio mariano greco-cattolico di Klokočov.