Advertisement

Il chiarimento di Papa Francesco sul Motu proprio Traditionis custodes

Il vescovo diocesano deve sempre chiedere l'autorizzazione a Roma per concedere l'uso del messale del 1962

Vetus Ordo | Vetus Ordo | Wikipedia Vetus Ordo | Vetus Ordo | Wikipedia

Giro di vite da parte del Papa pere due punti non abbastanza chiari del motu propio Traditionis custodes del luglio del 2021. Con Rescritto del 20 febbraio consegnato al Prefetto del Dicastero per il Culto Divino, il cardinale Arthur Roche, il Papa chiarisce l’uso delle chiese parrocchiali e l’eventuale istituzione di parrocchie personali per i gruppi che celebrano secondo il messale del 1962, promulgato da Giovanni XXIII prima del Concilio Ecumenico Vaticano II e l’uso di questo messale da parte dei sacerdoti che sono stati ordinati dopo il 16 luglio 2021, dopo la pubblicazione del motu proprio. 

In queste situazioni il vescovo, prima di decidere, deve chiedere l’autorizzazione al Dicastero per il Culto Divino, quindi al Vaticano, e il Dicastero, a seconda delle circostanze, concede l'autorizzazione.

Di fatto si tratta di un accentramento e ancora di un ritorno alla situazione pre Summorum Pontificum. Il vescovo diocesano non ha nessuna autorità in queste situazioni.

"Sono dispense riservate in modo speciale alla Sede Apostolica - si legge nel testo- (cfr. C.I.C. can. 87 §1): l’uso di una chiesa parrocchiale o l’erezione di una parrocchia personale per la celebrazione eucaristica usando il Missale Romanum del 1962 (cfr. Traditionis custodes art. 3 §2); la concessione della licenza ai presbiteri ordinati dopo la pubblicazione del Motu proprio Traditionis custodes di celebrare con il Missale Romanum del 1962 (cfr. Traditionis custodes art. 4).

Come stabilito dall’art. 7 del Motu proprio Traditionis custodes, il Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti esercita nei casi sopra menzionati l’autorità della Santa Sede, vigilando sull’osservanza di quanto disposto.

Advertisement

Qualora un Vescovo diocesano avesse concesso dispense nelle due fattispecie sopra menzionate è obbligato ad informare il Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti che valuterà i singoli casi.

Inoltre, il Santo Padre, conferma – avendo già manifestato il suo assenso nell’udienza del 18 novembre 2021 – quanto stabilito nei Responsa ad dubia con le annesse Note esplicative del 4 dicembre 2021".

Il provvedimento era già nell'aria da tempo, e si pensava uscisse nella Settimana Santa, ma evidentemente il Papa ha pensato che fosse necessario chiarire quanto prima la questione. In molte diocesi infatti i vescovio hanno concesso l'uso delle parrocchie per la celebrazione con il messale del 1962, il che significa che si dovrà fafe marcia indietro in attesa del consenso di Roma.