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Il Circolo di San Pietro inaugura la Casa Famiglia "S. Paolo VI"

Il Circolo di San Pietro con una Messa inaugura la rinnovata Casa famiglia “S. Paolo VI” in via di S. Giovanni in Laterano. La famiglia al centro di tutto

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"Sono tre parole che abbracciano e contraddistinguono la vita di ogni cristiano, di ogni battezzato, ma che per voi hanno un significato e un valore particolare: non si può vivere senza la Preghiera, intensa e fiduciosa, non si può vivere senza l’Azione, umile e concreta, non si può vivere senza il Sacrificio, oblativo e premuroso". Così il Cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin ha voluto richiamare esplicitamente il motto del Circolo S. Pietro durante la messa per l’inaugurazione della rinnovata Casa famiglia “S. Paolo VI” in via di S. Giovanni in Laterano avvenuta nel pomeriggio del 20 maggio, giorno in cui la Chiesa propone la memoria di S. Bernardino da Siena.

Da più di 150 anni il Circolo di San Pietro è noto come "il braccio della carità del Papa". Dal 1869, il Romano Sodalizio, fondato dal Cardinale Domenico Jacobini con la benedizione di Papa Pio IX, è espressione di giustizia e carità cristiana, al servizio dei bisognosi e degli infermi della Città eterna e del mondo.

"S. Bernardino parla anche dei miracoli con cui S. Paolo Predicava il Nome di Gesù. Anche voi siete chiamati a fare altrettanto. Non meravigliatevi: sto parlando dei miracoli dell'amore, i miracoli della carità, che sono autentici miracoli come questa Casa famiglia "S.Paolo VI" che oggi benediciamo e inauguriamo. Del resto - ha continuato il Segretario di Stato durante l’omelia - i Romani Pontefici hanno avuto sempre a cuore il vostro Sodalizio (addirittura Papa Pio XI e S. Paolo VI ne hanno fatto anche parte) e non hanno mai cessato di ringraziarvi per quant operate nei confronti dei bisognosi di questa amata Città di Roma. In pari tempo vi hanno incoraggiato a sempre meglio realizzare questo servizio di amore che avete scelto liberamente di svolgere".

"Dopo aver diretto la celebrazione, l’Assistente ecclesiastico del Circolo S. Pietro, Mons. Franco Camaldo ha ringraziato il Cardinale e si è soffermato sulla storia della statua della Madonna Immacolata presente nella Cappellina che ha ospitato la funzione", fa sapere il Circolo con una nota ufficiale.

"Noi affettuosamente la chiamiamo la “Madonna del 16”" - ha detto Monsignor Assistente - perché abbiamo sperimentato molte volte la protezione della cara Madre ed il suo aiuto proprio in questo giorno".
Lo stesso Presidente Sacchetti durante l’indirizzo di saluto iniziale ha espresso il suo ringraziamento alla Madonna perché "la gratitudine più sincera, più genuina, quella che nasce dalla parte più intima e profonda del cuore, lo sappiamo bene, è sempre per la Mamma. La nostra Mamma Celeste che qui veneriamo ogni 16 del mese ed alla quale ci siamo Consacrati a pochi giorni prima dell’insorgere della Pandemia".

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Prima di scoprire la targa commemorativa posta all’entrata della Cappellina della Casa, il Cardinale Parolin, insieme al Presidente dell’Ospedale Pediatric Bambin Gesù, Mariella Enoc, ha visitato la rinnovata struttura incontrando i volontari e le persone che si sono occupate degli arredi e delle migliorie.

"Il Santo Padre, nell’Udienza che ci ha benevolmente concesso il 25 settembre 2020, ci ha invitato ad avere “fantasia nelle mani” operose nella carità", ha detto il Presidente Sacchetti. "Impossibile trovare una definizione migliore per lo straordinario e meraviglioso gruppo di volontarie che si è dedicato giorno e notte, anima e corpo a questa casa trasformandola, con quello che avevano a disposizione, in un luogo che a mio avvisto trasuda amore profondo e quel senso di accoglienza che ha da sempr contraddistinto il nostro Circolo S. Pietro".

"Da quando abbiamo aperto, considerata l’emergenza che nel nostro piccolo abbiamo dovuto affrontare, il lavoro è stato davvero corale e tutte le commissioni del nostro Sodalizio hanno dato un importantissimo contributo. Mi permetta - ha concluso il Presidente Sacchetti rivolgendosi al Segretario di Stato - di ringraziarle una ad una per la grande disponibilità e reattività dimostrata nell’aiutare le 65 persone Ucraine che abbiamo ospitato in questa e nell’altra nostra Casa famiglia di via della Lungaretta".