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Il culto delle reliquie tra fede e arte

Dalle reliquie nascoste dei primi cristiani ai reliquiari artistici e ricchi di simboli dell'era moderna

La tomba di san Stanislao e le reliquie di San Giovanni Paolo II nella cattedrale di Cracovia  |  | krakow.travel La tomba di san Stanislao e le reliquie di San Giovanni Paolo II nella cattedrale di Cracovia | | krakow.travel

Nella giornata di oggi il calendario della Santa Sede riporta tre ricorrenze: i Santi Quattro Coronati, martiri dei primi secoli, San Adeodato I, un Papa del VII secolo che ha “inventato” le bolle papali con il sigillo in piombo e poi i “martiri ed altri santi le cui reliquie sono custodite nella Basilica di San Pietro”. 

Le reliquie, oggetto di devozione e di scherno a secondo delle epoche, delle tradizioni e delle singole storie. 

Nel 2017 la Congregazione delle Cause dei Santi ha messo un po’ di ordine sul loro culto e sulla loro conservazione. 

La istruzione riguarda naturalmente le reliquie così dette di prima classe, parte del corpo o, ecco una novità, delle ceneri. Non riguarda le reliquie di seconda e terza classe che nascono dal contatto con il corpo o gli indumenti. Viene chiarito anche  che solo beati e santi hanno diritto al culto pubblico mentre per venerabili e servi di Dio non ci può essere.

Reliquie dunque per i santi e i beati e resti mortali per servi di Dio e venerabili.

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La istruzione è resa necessaria dalla nuove necessità pastorali, ma anche da una certa ignoranza della lingua latina che veniva usata per le indicazioni specifiche per ogni richiesta e per la appendice della Santorum Mater del 2007 che indicava le procedure per le beatificazione e canonizzazione.

I vescovi dunque hanno un aiuto pastorale alle guide della Chiese locali che spesso si trovano di fronte a questioni difficili e nuove sfide per la evangelizzazione e il culto.

La storia del culto delle reliquie inizia presto nella vita della comunità cristiana. Nella “passio” di san Policarpo, vescovo martire del I secolo, si narra che le sue ossa vennero fatte sparire per non permettere il culto dei resti ai cristiani. 

Non cera però abitudine a “trasportare” le reliquie dei santi e dei martiri per esporle alla venerazione. Le tombe delle catacombe prima, e quelle nelle basiliche poi, erano sempre custodite con cura. Nelle chiese eran poste sotto l’altare, tanto che ancora oggi gli altari hanno una piccola cavità nella quale è custodita una piccola reliquia di un santo. 

Nella Basilica dei santi Apostoli a Roma ad esempio con l’occasione di alcuni restauri c’è stata la ricognizioni delle reliquie dei Santi Filippo e Giacomo e studi archeologici ancora in corso sotto l’altare principale hanno messo in evidenza le varie posizioni delle reliquie degli apostoli. 

Una tradizione antica era quella di creare delle reliqui ex contacto. Attraverso un finestrella si inseriva una stoffa nella tomba del martire che così, appunto per contatto, diventata reliquia. 

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Con lo scorrere dei secoli il culto dei martiri e dei santi ha portato anche ad uno sviluppo artistico dei reliquiari. Messe in mostra invece che nascoste le reliquie dovevano essere custodite in modo da essere visibili e onorate. I reliquiari diventano oggetti d’arte raffinata e ricercata proprio per rendere onore al santo.

Certo a volte nascono delle reliquie “inventate” per costruire un culto. Dal latte della Madonna all’ala dell’ arcangelo Gabriele. Ma la Chiesa ha sempre dedicato molta attenzione alla autenticità delle reliquie dei Santi con la ricognizione. 

Ce’ stato anche chi delle supposte reliquie ha fatto diabolicamente commercio nei secoli, e ancora oggi purtroppo questo può accadere.  Ma certo la fase cupa che ha confuso la gente semplice è finita. 

Rimane però la cura artistica per i reliquiari. Anche oggi quando si canonizza o beatifica qualcuno si porta all’altare un reliquiario con alcune resti del suo corpo. 

Sono oggetti ricchi di significato e di simboli che raccontano una storia. Altri oggetti d’arte sono poi i reliquiari che vengono esposti nelle chiese. Ne voglio ricordare uno: il magnifico Vangelo aperto in bronzo che custodisce nella cattedrale di Cracovia le reliquie di Giovanni Paolo II. Accoglie i fedeli all’entrata del magnifico edificio sul Wawel, proprio sotto il sarcofago d'argento di San Stanislao.