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Il Papa a Carpi, il grande lavoro "dietro le quinte"

Don Ermanno Caccia |  | MM ACI Stampa Don Ermanno Caccia | | MM ACI Stampa

Don Ermanno Caccia è una vera e propria forza della natura. Responsabile dell’Ufficio Comunicazioni Sociali della Diocesi di Carpi, ha gestito in otto giorni due eventi straordinari per un ufficio stampa di qualsiasi diocesi. Oltre lo straordinario per una diocesi piccola come quella carpigiana che - come detto -in 8 giorni ha prima riaperto la Cattedrale alla presenza del Cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin e poi si è presentato Papa Francesco… Ad ACI Stampa Don Ermanno ha raccontato il grande lavoro della sua squadra e suo personale.

"Quando Monsignor Cavina mi ha detto che sarebbe venuto il Papa, la prima reazione è stata quella di mettermi le mani nei capelli. Siamo 4 collaboratori e portiamo avanti il settimanale diocesano e siamo riusciti a mettere in piedi la comunicazione per la riapertura della Cattedrale che aveva visto 70 giornalisti… Questa volta abbiamo dovuto farci carico di sistemare e gestire in spazi ridotti 370-380 operatori dell’informazione. Diciamo che la soddisfazione più grossa è rivedere tanti colleghi che al di là di tutto possono dire: siamo stati accolti bene. Inoltre cerchiamo di mettere in risalto il messaggio pastorale di Papa Francesco". 

Voi siete il tramite di questo messaggio. E’ una bella responsabilità.

Sì. Ed è difficile farlo comprendere. È molto più facile vedere l’ufficio stampa come lui che “smazza” il problema del posto auto e trascurare il messaggio vero dell’ufficio stampa cioè promuovere l’intenzionalità di chi viene a visitarti. Il Papa non viene per dire ai carpigani “che bravi che siete”, ma viene per ritarare il messaggio pastorale di una unità che magari che il terremoto ha lasciato lesioanta e che va ricompattata.

Voi siete quattro e avete gestito quasi 400 operatori dell’informazione… 

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