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Il Papa ai ragazzi: "Il futuro si costruisce con gli altri, non contro!"

Papa Francesco presiede la Messa del Giubileo dei Ragazzi |  | CTV
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Papa Francesco presiede la Messa del Giubileo dei Ragazzi | | CTV

“L’amore è la carta d’identità del cristiano, è l’unico documento valido per essere riconosciuti discepoli di Gesù. Se questo documento scade e non si rinnova continuamente, non siamo più testimoni del Maestro”. Lo ha detto Papa Francesco ai ragazzi che in piazza San Pietro hanno celebrato - con la Messa presieduta dal Pontefice - il loro Giubileo. 

Francesco incentra l’omelia sul tema dell’amicizia con Gesù, un tema caro al suo predecessore Benedetto XVI. “Il vero amico di Gesù - ha spiegato Papa Bergoglio - si distingue essenzialmente per l’amore concreto, non quello delle nuvole, che risplende nella sua vita. Quello non è concreto, è una telenovela!Cerchiamo allora di metterci alla sua scuola, che è una scuola di vita per imparare ad amare, è un lavoro di tutti i giorni”.

“Amare è bello - ha spronato Francesco - è la via per essere felici. Però non è facile, è impegnativo, costa fatica. Pensiamo al dono che i vostri genitori e animatori vi hanno fatto, permettendovi di venire a Roma per questo Giubileo dedicato a voi. Hanno progettato, organizzato, preparato tutto per voi, e questo dava loro gioia, anche se magari rinunciavano a un viaggio per loro. Amare infatti vuol dire donare, non solo qualcosa di materiale, ma qualcosa di sé stessi: il proprio tempo, la propria amicizia, le proprie capacità”. 

Dobbiamo sempre - ha detto ancora il Papa - guardare al Signore “invincibile in generosità. Riceviamo da Lui tanti doni, e ogni giorno dovremmo ringraziarlo”. Ma lo ringraziamo quotidianamente? “Anche se noi ci dimentichiamo, Lui non si scorda di farci ogni giorno un dono speciale. Non è un regalo da tenere materialmente tra le mani e da usare, ma un dono più grande, per la vita. Ci dona la sua amicizia fedele, che non ci toglierà mai. Anche se tu lo deludi e ti allontani da Lui, Gesù continua a volerti bene e a starti vicino, a credere in te più di quanto tu creda in te stesso”.

“La minaccia principale, che impedisce di crescere bene - ha ammonito Francesco - è quando a nessuno importa di te, quando senti che vieni lasciato in disparte. Il Signore invece è sempre con te ed è contento di stare con te. Come fece con i suoi giovani discepoli, ti guarda negli occhi e ti chiama a seguirlo, a prendere il largo e a gettare le reti fidandosi della sua parola, cioè a mettere in gioco i tuoi talenti nella vita, insieme con Lui, senza paura. Gesù ti aspetta pazientemente, attende una risposta, attende il tuo sì”.

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Ai ragazzi il Papa ricorda che la loro è l’età degli affetti. Dio saprà insegnare “a rendere più belli anche l’affetto e la tenerezza, voler bene senza possedere”. “Amare le persone senza volerle come proprie, ma lasciandole libere. C’è sempre infatti la tentazione di inquinare l’affetto con la pretesa istintiva di prendere, di avere quello che piace, e questo è egoismo. E anche la cultura consumistica rafforza questa tendenza. Ma ogni cosa, se la si stringe troppo, si sciupa, si rovina: poi si rimane delusi, con il vuoto dentro. Il Signore, se ascoltate la sua voce, vi rivelerà il segreto della tenerezza: prendersi cura dell’altra persona, che vuol dire rispettarla, custodirla e aspettarla e questa è la concretezza della tenerezza e dell’amore”.

Nello stesso tempo questa è l’età del “desiderio di libertà”. Ma bisogna saper dire dei no. Libertà non è - chiarisce Papa Bergoglio - fare ciò che si vuole poiché “la libertà non è poter sempre fare quello che mi va: questo rende chiusi, distanti, impedisce di essere amici aperti e sinceri; non è vero che quando io sto bene tutto va bene. La libertà, invece, è il dono di poter scegliere il bene: è libero chi sceglie il bene, chi cerca quello che piace a Dio, anche se è faticoso. Voi giovani non avete paura delle fatiche…Ma solo con scelte coraggiose e forti si realizzano i sogni più grandi, quelli per cui vale la pena di spendere la vita. Scelte coraggiose e forti: non accontentatevi della mediocrità, di vivacchiare stando comodi e seduti; non fidatevi di chi vi distrae dalla vera ricchezza, che siete voi, dicendovi che la vita è bella solo se si hanno molte cose; diffidate di chi vuol farvi credere che valete quando vi mascherate da forti, come gli eroi dei film, o quando portate abiti all’ultima moda”. 

Con molta efficacia il Papa ribadisce che la “felicità non ha prezzo e non si commercia; non è una app che si scarica sul telefonino: nemmeno la versione più aggiornata potrà aiutarvi a diventare liberi e grandi nell’amore. La liberà è un’altra cosa!”.

L’amore non è altro che “il dono libero di chi ha il cuore aperto; è una responsabilità bella che dura tutta la vita; è l’impegno quotidiano di chi sa realizzare grandi sogni! Guai ai giovani che non osano sognare, se un giovane non è capace di sognare è già andato in pensione! L’amore si nutre di fiducia, di rispetto e di perdono. L’amore non si realizza perché ne parliamo, ma quando lo viviamo: non è una dolce poesia da studiare a memoria, ma una scelta di vita da mettere in pratica!”.

Ma come si cresce nell’amore? Il Papa lo spiega: il segreto è il Signore: “Gesù ci dà Sé stesso nella Messa, ci offre il perdono e la pace nella Confessione. Lì impariamo ad accogliere il suo Amore, a farlo nostro e a rimetterlo in circolo nel mondo. E quando amare sembra pesante, quando è difficile dire di no a 

quello che è sbagliato, guardate la croce di Gesù, abbracciatela e non lasciate la sua mano, che vi conduce verso l’alto e vi risolleva quando cadete, Gesù ci vuole in piedi: alzati! Dio ci ha creato per essere in piedi. C’è una bella canzone degli alpini: nell’arte di salire l’importante non è non cadere ma non rimanere caduto. Avere il coraggio di alzarsi, di lasciarci alzare dalla mano di Gesù e questa mano spesso viene dagli amici, dai genitori Gesù è lì. Dio vi vuole sempre in piedi!”.

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Il Papa ha fiducia nei ragazzi. “Siete chiamati - ricorda - a costruire il futuro: insieme agli altri e per gli altri, mai contro qualcun altro! Non si costruisce contro perché questo è distruzione. Farete cose meravigliose se vi preparate bene già da ora, vivendo pienamente questa vostra età così ricca di doni, e senza aver paura della fatica. Fate come i campioni sportivi, che raggiungono alti traguardi allenandosi con umiltà e duramente ogni giorno. Il vostro programma quotidiano siano le opere di misericordia: allenatevi con entusiasmo in esse per diventare campioni di vita, campioni di amore e avrete la carta di identità di cristiani e la vostra gioia sarà piena!”.