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Il Papa alla Centesimus Annus: immigrati, sfollati, serve una risposta politica

L'udienza del Papa alla Fondazione Centesimus Annus PP |  | OR
L'udienza del Papa alla Fondazione Centesimus Annus PP | | OR
Una immagine del Papa a Lesbo  |  | CTV
Una immagine del Papa a Lesbo | | CTV

Questioni umanitarie a affari, come si combinano? Il Papa ne ha parlato ai partecipanti alla Conferenza Internazionale promossa dalla Fondazione Centesimus Annus - Pro Pontifice sul tema “L’iniziativa imprenditoriale nella lotta contro la povertà. Emergenza profughi, la nostra sfida”.

“Sono grato - ha detto- per la prontezza con la quale portate la vostra competenza ed esperienza nella discussione su queste delicate questioni umanitarie e sugli obblighi morali che esse comportano”.

Una crisi “le cui proporzioni stanno crescendo ogni giorno, è una di quelle a cui mi sento particolarmente vicino” ha detto Francesco ricondando la sua visita a Lesbo e chiedendo che la comunità interazione trovi “risposte politiche, sociali ed economiche di lungo periodo a problematiche che superano i confini nazionali e continentali e coinvolgono l’intera famiglia umana”.

Un problema morale, il problema della povertà, e citando la Dottrina sociale della Chiesa e Giovanni Paolo II, Francesco afferma che “l’attività economica non può essere condotta in un vuoto istituzionale o politico , ma possiede una essenziale componente etica; deve inoltre sempre porsi al servizio della persona umana e del bene comune”.

Torna un tama caro al Papa latinoamerican: “Una visione economica esclusivamente orientata al profitto e al benessere materiale è – come l’esperienza quotidianamente ci mostra – incapace di contribuire in modo positivo ad una globalizzazione che favorisca lo sviluppo integrale dei popoli nel mondo, una giusta distribuzione delle risorse, la garanzia di lavoro dignitoso e la crescita dell’iniziativa privata e delle imprese locali”.

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La gioventù derubata della sparanza è un tema centrale nel pensiero del Papa che si augura che la “Conferenza possa contribuire a generare nuovi modelli di progresso economico più direttamente orientati al bene comune, all’inclusione e allo sviluppo integrale, all’incremento del lavoro e all’investimento nelle risorse umane” alla luce del Concilio Vaticano II. Perché, dice la vostra “è in effetti una vocazione al servizio della dignità umana e della costruzione di un mondo di autentica solidarietà”.

Ia Conferenza, appuntamento annuale della Fondazione carta da Giovanni Paolo II si conclude nel pomeriggio.