Nonostante il contesto sia difficile è necessario che cristiani e musulmani preservino lo spirito del dialogo interreligioso. E' l'auspicio espresso da Papa Francesco nel discorso consegnato ai Vescovi del Mali, ricevuti questa mattina in visita ad limina.

Al vostro rientro indirizzate la mia vicinanza - ha detto il Pontefice - "ai fedeli, ai vostri concittadini di tutte le classi sociali e religioni, agli uomini e alle donne di buona volontà coinvolti nella lotta contro l'intolleranza e l'esclusione". Ognuno di noi "in questi tempi difficili è chiamato ad elevare lo sguardo oltre l'orizzonte di egoismo e interessi di parte per il bene comune".

Il Papa ha lodato gli sforzi sul fronte della catechesi e della evangelizzazione, mentre sul lato della famiglia ha chiesto "una testimonianza cristiana" coerente: "nel contesto culturale segnato anche dal divorzio e la poligamia, i cattolici sono chiamati ad annunciare il Vangelo attraverso la loro testimonianza di vita e famiglia". Ai Vescovi Francesco ha inoltre suggerito di offrire ai sacerdoti "paziente e paterno accompagnamento" poichè il "ministero episcopale è una missione di comunione e il servizio di comunione si vive in modo particolare con i sacerdoti".

"Nonostante le difficoltà sulla sua strada - ha concluso il Papa - la Chiesa in Mali rimane testimone di speranza e di pace" e per questo è prioritario che i giovani siano "autentici costruttori di pace e di riconciliazione".