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Il Papa: "Essere un Ordine significa imparare gli uni dagli altri"

Questa mattina, nel Palazzo Apostolico Vaticano, Francesco riceve in Udienza i Canonici Regolari Premostratensi, in occasione del IX Centenario della fondazione dell’Abbazia di Prémontré

Ai Canonici Regolari Premostratensi, in occasione del IX centenario della fondazione dell'Abbazia di Prémontré |  | Vatican Media / ACI Group Ai Canonici Regolari Premostratensi, in occasione del IX centenario della fondazione dell'Abbazia di Prémontré | | Vatican Media / ACI Group

Questa mattina, nel Palazzo Apostolico Vaticano, Francesco riceve in Udienza i Canonici Regolari Premostratensi, in occasione del IX Centenario della fondazione dell’Abbazia di Prémontré.

"L’anno scorso, infatti, avete celebrato i 900 anni della prima professione di San Norberto e dei suoi primi compagni, a Prémontré, nel giorno di Natale del 1121. Questo evento segnava la nascita dell’Ordine dei Premostratensi. Del resto i Canonici Regolari fanno professione in una determinata Chiesa, radicata in un luogo preciso.", ricorda il Papa.

"La presenza di una comunità di sorelle o fratelli è come un faro luminoso nell’ambiente circostante. Eppure, la gente sa anche che le comunità religiose non sempre rispondono pienamente alla vita a cui sono chiamate. L’esperienza cristiana concreta è fatta di buoni propositi e di errori, consiste nel ricominciare ancora e ancora. Non per nulla, nella vostra professione canonicale, voi promettete di condurre una vita di conversione e di comunione. Senza conversione non c’è comunione. E proprio questo ricominciare e convertirsi alla fraternità è una chiara testimonianza del Vangelo, più di tante prediche", sottolinea il Papa ai presenti.

"La liturgia è al centro della spiritualità dei Canonici Regolari, e coinvolge tutto il popolo di Dio. D’altronde, la preghiera della Chiesa non conosce confini. La fedeltà alla preghiera comune, che è la preghiera di Cristo, ha in sé un grande valore apostolico. Aiuta ad aprire i cuori e le menti a tutti; e questa apertura si esprime nel carattere pubblico e accessibile delle celebrazioni nelle vostre chiese. Fedeli e passanti sono i benvenuti e sono coinvolti nella comunità orante", dice ancora il Pontefice.

"La storia della missione è una storia di coraggio e abnegazione, per amore. A poco a poco, è cresciuta la consapevolezza che la missione, nel vostro Ordine, poteva comportare la costituzione di nuove comunità stabili in terra di missione. E così nuovi monasteri e abbazie sorsero in contesti molto diversi da quello europeo - commenta il Papa - Oggi, le vostre fondazioni storiche in Europa sono invitate a ripensare la loro propria storia. Nella misura in cui rivivrete, per così dire, i vostri inizi, potrete capire qual è la vostra ispirazione fondamentale. Non dimentichiamolo: essere un Ordine significa imparare gli uni dagli altri; significa che le comunità federate, nella loro autonomia, debbono coltivare un interesse fraterno per tutte le altre comunità".

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"I Canonici Regolari sono missionari perché, in virtù del loro carisma, cercano sempre di partire dal Vangelo e dai bisogni concreti della gente. Il popolo non è un’astrazione. È fatto di persone che conosciamo: comunità, famiglie, individui con un volto", continua il Papa nel suo lungo discorso ai Canonici Regolari Premostratensi.

"L’attività economica di una comunità religiosa è finalizzata al sostentamento dei suoi membri, alla loro formazione e al loro apostolato. Per molti di voi c’è spesso da provvedere alla manutenzione e conservazione di un patrimonio culturale e architettonico. L’attività economica serve alla missione e alla realizzazione del carisma: non è mai fine a sé stessa, ma orientata verso una meta spirituale. Non può mai contraddire lo scopo a cui serve. Ciò significa che quando si scelgono le modalità di guadagno, bisogna chiedersi: qual è l’impatto sulla gente del territorio? Quali saranno le conseguenze per i poveri, per i nostri ospiti, per i visitatori? Le nostre scelte sono espressione della semplicità evangelica? Favoriscono l’accoglienza e la vita fraterna?", mette in guardia il Papa.

"L’idolatria dei soldi. Questo ci allontana dalla vera vocazione. Per questo, sempre bisogna porsi queste domande, sulle conseguenze. Quali saranno le conseguenze per i poveri, per i nostri ospiti, per i visitatori che vedono la nostra attività economica?", aggiunge il Pontefice a braccio.
"La semplicità e la povertà di Betlemme vi ispirino il senso della fratellanza umana", conclude il Papa.