La guerra in Siria rattrista molto il mio cuore. Lo ha detto il Papa nel videomessaggio registrato in occasione della campagna per la pace in Siria promossa dalla Caritas Internationalis sul tema: Siria, la pace è possibile.

Quella siriana - denuncia Francesco - "è una situazione di indicibile sofferenza di cui è vittima il popolo siriano, costretto a sopravvivere sotto le bombe o a trovare vie di fuga verso altri paesi o zone della Siria meno dilaniate dalla guerra: lasciare le loro case, tutto". Il pensiero del Pontefice va in particolare "alle comunità cristiane, a cui va tutto il mio sostegno a causa delle discriminazioni che devono sopportare".

Nonostante le sofferenze della popolazione - denuncia il Pontefice - "incredibili quantità di denaro vengono spese per fornire le armi ai combattenti. E alcuni dei paesi fornitori di queste armi, sono anche fra quelli che parlano di pace. Come si può credere a chi con la mano destra ti accarezza e con la sinistra ti colpisce?".

Tutti - auspica Papa Bergoglio - vivano "con entusiasmo quest’Anno della Misericordia per vincere l’indifferenza e proclamare con forza che la pace in Siria è possibile! La pace in Siria è possibile!". Si preghi - aggiunge - per la Siria, ma "alla preghiera, poi, seguano le opere di pace. Vi invito a rivolgervi a coloro i quali sono coinvolti nei negoziati di pace affinché prendano sul serio questi accordi e si impegnino ad agevolare l’accesso agli aiuti umanitari. Tutti devono riconoscere che non c’è una soluzione militare per la Siria, ma solo una politica. La comunità internazionale deve pertanto sostenere i colloqui di pace verso la costruzione dì un governo di unità nazionale. Uniamo le forze, a tutti i livelli, per far sì che la pace nell’amata Siria sia possibile. Questo sì che sarà un grandioso esempio di misericordia e di amore vissuto per il bene di tutta la comunità internazionale!".