"Da quando, all’aurora del terzo giorno, Gesù crocifisso è risuscitato, l’ultima parola non è più della morte, ma della vita! L'ultima parola non è il sepolcro, ma la vita. Il sepolcro è stato sconfitto ed è nata la vita". Lo ha ribadito stamane Papa Francesco nel corso della recita del Regina Coeli in occasione del Lunedì dell'Angelo.

La Risurrezione - ha aggiunto il Pontefice - "costituisce la vera e propria novità della storia e del cosmo" e ci chiama "ad essere uomini e donne nuovi secondo lo Spirito, affermando il valore della vita. Questo è già incominciare a risorgere! Saremo uomini e donne di risurrezione, di vita se, in mezzo alle vicende che travagliano il mondo - e sono tante oggi - alla mondanità che allontana da Dio, sapremo porre gesti di solidarietà e di accoglienza, alimentare il desiderio universale della pace e l’aspirazione ad un ambiente libero dal degrado".

Questi - ha sottolineato ancora Francesco - sono atti "comuni e umani, ma che, sostenuti e animati dalla fede nel Signore Risorto, possono acquistare un’efficacia ben superiore alle nostre capacità. Perché Cristo è vivo e operante nella storia per mezzo del suo Santo Spirito: riscatta le nostre miserie, raggiunge ogni cuore umano e ridona speranza a chiunque è oppresso e sofferente".

Tutti noi - ha proseguito il Papa - dobbiamo "essere segni limpidi di Cristo risorto tra le vicende del mondo, perché quanti sono nella tribolazione e nelle difficoltà non rimangano vittime del pessimismo, ma trovino in noi tanti fratelli e sorelle che offrono loro sostegno e consolazione". La Madonna - ha concluso - "interceda in modo particolare per le comunità cristiane perseguitate ed oppresse che sono chiamate a una più difficile e coraggiosa testimonianza".