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Il Papa: “La Santissima Trinità ci fa contemplare il mistero di un Dio che crea e redime"

Angelus Papa |  | Archivio CNA Angelus Papa | | Archivio CNA

Nella Solennità della Santissima Trinità, Papa Francesco si affaccia alla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per riprendere la recita l’Angelus con i fedeli e i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro per “contemplare e lodare il mistero del Dio di Gesù Cristo, che è Uno nella comunione di tre Persone: il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo”.

Prima della preghiera, il Papa commenta le letture odierne: “San Paolo che in prima persona ha sperimentato questa trasformazione operata da Dio-Amore, ci comunica il suo desiderio di essere chiamato Padre, anzi ‘Papà’, con la totale confidenza di un bimbo che si abbandona nelle braccia di chi gli ha dato la vita. Lo Spirito Santo ricorda ancora l’Apostolo agendo in noi fa sì che Gesù Cristo non si riduca a un personaggio del passato, ma che lo sentiamo vicino, nostro contemporaneo, e sperimentiamo la gioia di essere figli amati da Dio”.

La festa della Santissima Trinità – sottolinea il Pontefice - ci fa contemplare il mistero di un Dio che incessantemente crea, redime e santifica, sempre con amore e per amore, e ad ogni creatura che lo accoglie dona di riflettere un raggio della sua bellezza, bontà e verità”.

Dopo la preghiera mariana, il pensiero del Papa va alla Beata Suor Leonella Sgorbati uccisa in odio alla fede, “la sua vita spesa per il Vangelo e al servizio dei poveri rappresentano un segno di speranza per l’Africa. Preghiamo insieme per l’Africa perché ci sia la pace lì”.

 

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