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Il Papa raccomanda ai maestri: “Formate ragazzi liberi dal pregiudizio”

Udienza Associazione Maestri Cattolici |  | L'Osservatore Romano, ACI Group Udienza Associazione Maestri Cattolici | | L'Osservatore Romano, ACI Group

La cultura dell’incontro, l’alleanza tra scuola e famiglia e l’educazione ecologica. Sono i tre punti di riflessione che Papa Francesco propone all’Associazione Italiana Maestri Cattolici, ricevuti oggi presso la Sala Clementina del Palazzo Apostolico.

La cultura dell’incontro da sempre per Francesco è uno dei pilastri del pontificato. “In questa sfida culturale – osserva il Papa - sono decisive le basi che vengono poste negli anni dell’educazione primaria dei bambini. Gli insegnanti cristiani, sia che operino in scuole cattoliche sia in scuole statali, sono chiamati a stimolare negli alunni l’apertura all’altro come volto, come persona, come fratello e sorella da conoscere e rispettare, con la sua storia, i suoi pregi e difetti, ricchezze e limiti”.

Il Papa raccomanda ai maestri che i ragazzi siano “aperti e interessati alla realtà che li circonda, capaci di cura e di tenerezza, liberi dal pregiudizio diffuso secondo il quale per valere bisogna essere competitivi, aggressivi, duri verso gli altri, specialmente verso chi è diverso, straniero o chi in qualsiasi modo è visto come ostacolo alla propria affermazione”. “Questa purtroppo è un’aria che spesso i nostri bambini respirano, e il rimedio è fare in modo che possano respirare un’aria diversa, più sana, più umana”, aggiunge Papa Francesco.

Come rendere possibile tutto ciò? Anche attraverso l’alleanza educativa con i genitori. Ed è proprio questo il secondo punto di Francesco: “Tutti sappiamo che l’alleanza scuola famiglia è da tempo in crisi, e in certi casi del tutto rotta. Una volta c’era molto rinforzo reciproco tra gli stimoli dati dagli insegnanti e quelli dati dai genitori. Oggi la situazione è cambiata, ma non possiamo essere nostalgici del passato. Bisogna prendere atto dei mutamenti che hanno riguardato sia la famiglia sia la scuola, e rinnovare l’impegno per una costruttiva collaborazione, per il bene dei bambini e dei ragazzi. E dal momento che questa sinergia non avviene più in modo naturale, bisogna favorirla in modo progettuale, anche con l’apporto di esperti in campo pedagogico. Ma prima ancora bisogna favorire una nuova complicità tra insegnanti e genitori”.

L’ultimo aspetto che Papa Francesco tiene a sottolineare è l’educazione ecologica. Il Papa raccomanda ai maestri: “Si tratta di educare a uno stile di vita basato sull’atteggiamento della cura per la nostra casa comune che è il creato. Uno stile di vita che non sia schizofrenico, che cioè, ad esempio, si prenda cura degli animali in estinzione ma ignori i problemi degli anziani; o che difenda la foresta amazzonica ma trascuri i diritti dei lavoratori ad un giusto salario, e così via. L’ecologia a cui educare dev’essere integrale. E soprattutto l’educazione deve puntare al senso di responsabilità: non a trasmettere slogan che altri dovrebbero attuare, ma a suscitare il gusto di sperimentare un’etica ecologica partendo da scelte e gesti di vita quotidiana”.

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Francesco conclude il suo discorso: “Vi esorto a rinnovare la volontà di essere e fare associazione nella memoria dei principi ispiratori, nella lettura dei segni dei tempi e con lo sguardo aperto all’orizzonte sociale e culturale”.