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Il Papa: "Rileggere l'Evangelii nuntiandi di San Paolo VI"

Il Papa, continuando il ciclo di catechesi "La passione per l’evangelizzazione: lo zelo apostolico del credente" incentra la Sua meditazione sul tema “La prima via di evangelizzazione: la testimonianza".

Papa, Udienza Generale |  | Vatican Media / ACI Group Papa, Udienza Generale | | Vatican Media / ACI Group

Il Papa, continuando il ciclo di catechesi "La passione per l’evangelizzazione: lo zelo apostolico del credente" incentra la Sua meditazione sul tema “La prima via di evangelizzazione: la testimonianza". "Oggi ci mettiamo in ascolto della “magna carta” dell’evangelizzazione nel mondo contemporaneo: l’Esortazione apostolica Evangelii nuntiandi di San Paolo VI, è attuale", così il Pontefice introduce l'Udienza Generale di oggi in Piazza San Pietro.

"Occorre ricordare che la testimonianza comprende anche la fede professata, cioè l’adesione convinta e manifesta a Dio Padre e Figlio e Spirito Santo, che per amore ci ha creati e redenti. Una fede che ci trasforma, che trasforma le nostre relazioni, i criteri e i valori che determinano le nostre scelte. La testimonianza, pertanto, non può prescindere dalla coerenza tra ciò che si crede e ciò che si annuncia", dice ancora il Pontefice.

"Tanti cristiani vivono come se non fossero, questa è ipocrisia, il contrario della testimonianza è ipocrisia", dice a braccio Francesco.

Per il Papa ognuno di noi è chiamato a rispondere a tre domande fondamentali, così formulate da Paolo VI: “Credi a quello che annunci? Vivi quello che credi? Annunci quello che vivi?”. "C'è armonia. Non ci possiamo accontentare di risposte facili, preconfezionate. Siamo chiamati ad accettare il rischio anche destabilizzante della ricerca, confidando pienamente nell’azione dello Spirito Santo che opera in ciascuno di noi, spingendoci ad andare sempre oltre: oltre i nostri confini, oltre le nostre barriere, oltre i nostri limiti, di qualsiasi genere", aggiunge il Papa.

"Dobbiamo essere consapevoli che destinatari dell’evangelizzazione non sono soltanto gli altri, coloro che professano altre fedi o che non ne professano, ma anche noi stessi, credenti in Cristo e membra attive del Popolo di Dio. Dobbiamo convertirci ogni giorno, cosi si fa l'evangelizzazione del cuore", ne è convinto il Papa.

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"La Chiesa deve evangelizzare se stessa, sennò rimane un pezzo di museo. Una Chiesa che si evangelizza per evangelizzare è una Chiesa che, guidata dallo Spirito Santo, è chiamata a percorrere un cammino esigente, di continua conversione e rinnovamento. Ciò comporta anche la capacità di cambiare i modi di comprendere e vivere la sua presenza evangelizzatrice nella storia, evitando di rifugiarsi nelle zone protette dalla logica del “si è sempre fatto così”, dice il Pontefice.

"Cari fratelli e sorelle, vi rinnovo l’invito a leggere o rileggere l’Evangelii nuntiandi, a casa e nelle vostre comunità. Io la leggo spesso, è l'eredità che ci ha lasciato a noi per evangelizzare", questo l'invito finale.

Durante i saluti in lingua italiana il Papa lancia diversi appelli.

“Oggi si celebra la Giornata mondiale dell’acqua, tornano alla mente le parole di San Francesco sull’acqua, Laudato sii, mio Signore, per sorella acqua, la quale è molto utile e umile e preziosa e casta”. In queste parole semplici sentiamo la bellezza del Creato. In questi giorni si svolge a New York la seconda conferenza dell’acqua, prego per il buon esito dei lavori e auspico che questo importante evento possa accelerare le iniziative in favore di quanti soffrono la scarsità di acqua, di questo bene primario.”. “L’acqua non può essere oggetto di sprechi o di abusi o motivo di guerra, ma va preservata a beneficio nostro e delle generazioni future”, dice Francesco.

Il 25 marzo scorso si sono consacrate la Russia e ucraina al Cuore Immacolato di Maria. “Sabato si celebrerà la solennità dell’Annunciazione del Signore e il mio pensiero va al 25 marzo scorso, quando in unione con tutti i vescovi del mondo si sono consacrate la Chiesa e umanità, in particolare la Russia e l’Ucraina, al cuore immacolato di Maria. Non stanchiamoci di affidare la pace alla Regina della pace, desidero perciò invitare ciascun credente e comunità, specialmente i gruppi di preghiera, a rinnovare ogni 25 marzo l’atto di consacrazione alla Madonna, perché lei è madre e possa custodirci tutti nell’unità e nella pace”, l’appello forte del Pontefice.

Nei saluti in lingua polacca il Papa ricorda la Giornata della Santità della Vita. “Come segno della necessità di proteggere la vita umana dal concepimento alla morte naturale, la Fondazione “Sì alla vita” destina allo Zambia la campana “La voce dei non nati” che ho benedetto. Il suo suono porti il messaggio che ogni vita è sacra e inviolabile. Vi benedico di cuore”, dice il Papa. Prima dell’udienza generale, il Papa ha benedetto la campana “La voce dei non nati” donata dalla Fondazione “Sì alla vita” allo Zambia. Questa campana sarà portata nella Cattedrale di Gesù Bambino a Lusaka e da lì partirà per molte altre città del Paese africano.

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La Sala Stampa fa sapere che “Alla benedizione della campana, che si è svolta in Vaticano presso il “Fungo”, all’ingresso posteriore dell’Aula Paolo VI, hanno partecipato l’arcivescovo di Lusaka Alick Banda e il vicepresidente della Fondazione Bogdan Romaniuk. Le Campane della “voce dei non nati” suonano già in Polonia, Ucraina ed Ecuador. Anche altri Paesi sono interessati all’iniziativa.