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Il Papa saluta la "marcia per la vita" di Washington

Una immagine della marcia |  | FB Una immagine della marcia | | FB

“È così grande il valore di una vita umana ed è così inalienabile il diritto alla vita del bambino innocente che cresce nel seno di sua madre, che in nessun modo è possibile presentare come un diritto sul proprio corpo la possibilità di prendere decisioni nei confronti di tale vita, che è un fine in sé stessa e che non può mai essere oggetto di dominio da parte di un altro essere umano”.

Così si legge nel messaggio firmato dal segretario di stato vaticano Pietro Parolin a nome del Papa per i partecipanti all Marcia per la vita svoltasi ieri a Washington alla quale ha partecitpato anche il vice presidente degli Stati Uniti.

Il Papa si dice "fiducioso che questo evento, in cui molti cittadini americani manifestano a favore dei più indifesi dei nostri fratelli e sorelle, possa contribuire a una mobilitazione delle coscienze in difesa del diritto alla vita e a misure efficaci per garantire la sua adeguata protezione giuridica". L’appuntamento è organizzato ogni anno nell’anniversario della sentenza della Corte Suprema che nel 1973 ha legalizzato l’aborto negli Stati Uniti.

Nei giorni scorsi i vescovi statunitensi si erano complimentati con la decisione del presidente Trump di sospendere l’erogazione di fondi alle organizzazioni non governative internazionali che praticano aborti o forniscono informazioni a riguardo. Il provvedimento fu introdotto nel 1984 da Ronald Reagan e sospeso dai presidenti democratici. L'ultimo a farlo, nel 2009, fu Barack Obama.

In un comunicato firmato dal cardinale Dolan, presidente del comitato che si occupa delle attività pro life si legge: “Si tratta di un passo positivo verso il ripristino e il rafforzamento di importanti politiche federali che rispettino il diritto umano più fondamentale, quello alla vita”.

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Situazione non facile per i vescovi Usa quella del rapporto con il neo presidente sul tema del  rispetto della dignità umana. Dopo le decisioni di Trump di non accettare più rifugiati, il vescovo Joe S. Vásquez di Austin, Texas, presidente della commissione per le migrazioni, ha dichiarato che i vescovi sono “fortemente in disaccordo”.  E aggiunge : “ Lavoreremo con forza per garantire che i rifugiati siano umanamente accolti in collaborazione con Caritas, senza sacrificare i nostri valori fondamentali americani e la nostra sicurezza e per garantire che le famiglie possano essere riunificate”.