Papa Francesco riceve in Udienza, nell’Aula Paolo VI, la Federazione Italiana Ricetrasmissioni C.B. Organizzazione di Volontariato.
La F.I.R. C.B. nasce a febbraio del 1971, dopo una numerosa serie di perquisizioni e di sequestri agli utilizzatori degli apparati C.B., la F.I.R.-C.B. riunì, per prima, sin dall'inizio, a livello nazionale i "pirati dell'etere", cioè le molte centinaia di migliaia di persone che usano parlare e discutere fra loro, via radio, con apparati di debole potenza. "Anche voi fate parte del vasto e multiforme movimento del volontariato italiano, che non finisco mai di apprezzare e che merita di essere incoraggiato e sostenuto. La vostra Federazione, in particolare, l’anno scorso ha compiuto 50 anni: congratulazioni!", dice il Papa.

"Voi mettete al servizio della società la vostra passione di radio-amatori. L’avete fatta diventare uno strumento efficace di protezione civile e di solidarietà con le persone più bisognose e fragili e con i gruppi sociali più vulnerabili. Questo è molto bello: una passione personale che diventa servizio sociale. È il principio dei doni, dei talenti, fatti fruttare per il bene comune", commenta Francesco.

"Una vostra caratteristica è quella della rapidità dell’intervento, grazie alla radio in sé stessa, che supera le barriere, ma anche grazie alla vostra rete. Infatti, non è un’azione individuale, la vostra forza sta proprio nella presenza capillare sul territorio e nella possibilità di far circolare notizie e informazioni molto velocemente e dappertutto. E un altro aspetto essenziale è la libertà,l’indipendenza. Pensiamo come questo può diventare decisivo là dove un regime o un altro centro di potere voglia controllare le comunicazioni. È fondamentale mantenere la libertà, per essere veramente al servizio delle persone, del bene comune", sottolinea il Papa nel suo discorso.

"Ho sentito che vi state impegnando a dare il vostro contributo anche al servizio dei tanti fratelli e sorelle che sono fuggiti dall’Ucraina a causa della guerra. Vi ringrazio per questo. Speriamo e preghiamo perché questa guerra vergognosa per tutti noi finisca al più presto: è inaccettabile; ogni giorno in più aggiunge altre morti e distruzioni. Tanta gente si è mobilitata per soccorrere i profughi. Gente comune, specialmente nei Paesi confinanti, ma anche qui in Italia, dove sono arrivati e continuano ad arrivare migliaia di ucraini. Il vostro contributo è prezioso, è un modo concreto, artigianale di costruire la pace. E condivido quello che ha detto il Presidente, parlando di Protezione civile europea: l’Europa sta dando la sua risposta a questa guerra, oltre che sul piano delle alte Istituzioni, anche sul piano della società civile, delle associazioni di volontariato come la vostra. Questo modo di reagire è fondamentale e indispensabile, rigenera il tessuto umano e sociale, in presenza di una ferita così grave e così grande come quella causata dalla guerra. Aiutare i profughi ucrani anche quando la memoria della guerra sarà lontana", conclude il Papa.