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India, chi troverà prima i bambini di strada? Un progetto salesiano

Jugend Eine Welt | Il manifesto della campagna per i bambini di strada di Jugend Eine Welt | InfoANS Jugend Eine Welt | Il manifesto della campagna per i bambini di strada di Jugend Eine Welt | InfoANS

Per la festa di Don Bosco, un progetto dei Salesiani in India sarà al centro della Giornata dei Ragazzi di Strada austriaca, una campagna organizzata dalla ONG austriaca Jugend Eine Welt.

Il progetto al centro della giornata si chiama “Bosco”, ed è stato ideato dai salesiani di Bangalore. Negli ultimi 35 anni, ha salvato oltre 120 mila bambini, tanto che il presidente dell’India ha consegnato loro il “Premio nazionale per il benessere del bambino” nel bambino.

Un riconoscimento importante, in una nazione in cui – dati alla mano – il nazionalismo indù crea sempre maggiore pressione e persecuzione sui cristiani, come sottolineato sia dal rapporto biennale sulla libertà religiosa di Aiuto alla Chiesa che Soffre, sia dall’ultimo World Watch Monitor stilato da Open Doors.

La situazione dei bambini, in India, è drammatica. Ogni 5 minuti, c’è un bambino che arriva da solo in qualche grande stazione ferroviaria indiana, fuggendo dagli abusi subiti in casa o dalla povertà subita in casa. Questo bambino è quasi sempre vittima del traffico di esseri umani, ma, se riesce a sfuggire, vive anche per mesi nelle stazioni, raccogliendo stracci e mendicando.

La campagna di Jugend Eine Welt quest’anno si concentra proprio sulla situazione dei bambini che sopravvivono nelle stazioni ferroviarie indiane. Come ospite d’onore ci sarà don Kiji Kalavana, di Don Bosco Image, che ha partecipato a diversi eventi organizzati a Vienna, Linz e Innsbruck, si è incontrato con il vescovo di Linz Manfred Scheuer – tra l’altro, recente relatore del Ratzinger Schuelerkreis –e con Thomas Stelzer, governatore dell’Alta Austria.

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Con don Kavannal, c’era Lokesh Kumar. Oggi attore conosciuto, Kumar è stato un ragazzo di strada, e ha vissuto nella stazione ferroviaria di Bangalore a 7 anni, finché non ha incontrato il progetto Bosco, che gli ha dato casa, assistenza sanitaria, educazione e formazione professionale.

Reinhard Heiserer, direttore di Jugend Eine Welt, ha sottolineato che proprio la storia di Lokesh Kumar racconta in maniera efficace il “sistema preventivo” di don Bosco.