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Iraq e Siria, il Dicastero per lo Sviluppo umano integrale convoca una riunione

Il Cardinale Peter Turkson |  |  Bohumil Petrik/CNA Il Cardinale Peter Turkson | | Bohumil Petrik/CNA

Oltre 50 organismi di carità cattolici, rappresentanti degli episcopati locali e delle Istituzioni ecclesiali e Congregazioni religiose che operano in Siria, Iraq e nei Paesi limitrofi, i Nunzi Apostolici in Siria, Iraq, Libano e Turchia parteciperanno alla riunione convocata presso la Pontificia Università Urbaniana in Roma dal Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale. I lavori si svolgeranno il 13 e 14 settembre per fare il punto sulla crisi umanitaria in Siria e Iraq.

Previsti gli interventi del Cardinale Segretario di Stato Parolin, del Cardinale Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali Sandri e dei Nunzi in Siria e Iraq, il Cardinale Zenari e Monsignor Ortega Martin.

Tra gli argomenti che saranno affrontati anche quello del rientro nelle comunità di origine da parte dei migranti e rifugiati.

A concludere i lavori sarà il Cardinale Prefetto del Dicastero, Turkson. Nella mattinata di venerdì, inoltre, fissata l'udienza con il Papa.

"Obiettivo della riunione - comunica il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo umano integrale - è quello di proporsi come un momento di riflessione e comunione fraterna tra tutte le Istituzioni ecclesiali coinvolte nelle opere di carità e assistenza a favore delle popolazioni colpite da questa crisi umanitaria, sulla quale più volte il Santo Padre ha richiamato l’attenzione dell’opinione pubblica; tracciare un bilancio del lavoro svolto finora dagli organismi caritativi cattolici nel contesto della crisi, condividendo le informazioni sull’evoluzione della situazione umanitaria e le risposte della Chiesa; discutere le criticità emerse e individuare le priorità per il futuro; analizzare la situazione delle comunità cristiane residenti nei Paesi colpiti dalla guerra, promuovendo la sinergia tra gli organismi ecclesiali, le Congregazioni religiose e le diocesi. Una riflessione particolare sarà rivolta quest’anno alle prospettive realistiche di un ritorno volontario di sfollati interni e rifugiati nelle comunità di origine".

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