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Istruzione sulle Assemblee Sinodali: tradizione e novità. Due vescovi cinesi al Sinodo

Sinodo 2015 |  | Daniel Ibanez, ACI Group
Sinodo 2015 | | Daniel Ibanez, ACI Group
La conferenza stampa di presentazione del Sinodo 2018 |  | Daniel Ibanez, ACI Group
La conferenza stampa di presentazione del Sinodo 2018 | | Daniel Ibanez, ACI Group

E’ tutto pronto per il Sinodo sui giovani, dal 3 al 28 Ottobre in Vaticano. Oggi, presso la Sala Stampa Vaticana, durante la conferenza stampa di presentazione dell’evento, è stata presentata l’Istruzione sulla celebrazione delle Assemblee Sinodali e sull'attività della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi.

E’ il terzo Sinodo convocato da Papa Francesco. La comunione episcopale (Episcopalis communio), con Pietro e sotto Pietro, si manifesta in modo peculiare nel Sinodo dei Vescovi, che, istituito da Paolo VI il 15 settembre 1965, costituisce una delle più preziose eredità del Concilio Vaticano II. Da allora in poi il Sinodo, presta un’efficace collaborazione al Romano Pontefice, secondo i modi da lui stesso stabiliti, nelle questioni di maggiore importanza, quelle cioè che richiedono “speciale scienza e prudenza per il bene di tutta la Chiesa”. In tal modo il Sinodo dei Vescovi, “rappresentando tutto l’Episcopato cattolico, manifesta che tutti i Vescovi sono partecipi in gerarchica comunione della sollecitudine della Chiesa universale”. Così dichiarò il Papa nella Costituzione Apostolica Episcopalis Communio sul Sinodo dei Vescovi lo scorso 17 settembre.

I 36 articoli dell’Istruzione sono il regolamento tecnico del Sinodo 2018. Definiscono “l’autorità del Romano Pontefice, i Membri dell’Assemblea Generale Ordinaria, Straordinaria e Speciale, la Segreteria Generale, La Commissione per la redazione del Documento finale e il regolamento per la stesura di quest’ultimo”. 

Questa è la prima Assemblea Generale Ordinaria nella quale si applicherà il nuovo documento. Oggi, 1 ottobre, si pubblica ed entra in vigore l’Istruzione annunciata precedentemente.

Il Cardinale Lorenzo Baldisseri, Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi, intervenuto alla conferenza stampa di presentazione, commenta: “Secondo la normativa sinodale, partecipano all’Assemblea Generale Ordinaria i Capi delle Chiese Orientali Cattoliche sui iuris, i Vescovi eletti dai Sinodi dei Vescovi e dai Consigli dei Gerarchi delle Chiese Orientali Cattoliche, i Vescovi eletti dalle Conferenze Episcopali, dieci Religiosi eletti dall’Unione dei Superiori Generali, alcuni Capi dei Dicasteri della Curia Romana, e un congruo numero di Membri nominati dal Santo Padre. Così, complessivamente, prendono parte a quest’Assemblea 267 Padri sinodali: 31 ex officio (15 Patriarchi, Arcivescovi Maggiori e Metropoliti delle Chiese metropolitane sui iuris delle Chiese Orientali Cattoliche; 16 Capi dei Dicasteri della Curia Romana; il Segretario Generale e il Sotto- Segretario del Sinodo dei Vescovi, 15 Membri del XIV Consiglio Ordinario), 181 eletti dalle Conferenze Episcopali (ex electione) e 41Membri ex nominatione pontificia”.

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Al Sinodo parteciperanno anche due Vescovi Cinesi, lo ha confermato il Cardinale Baldisseri.  Tra i due vescovi indicati per il Sinodo c’è uno dei sette che sono stati appena riconosciuto da papa Francesco, Guo Jincai, e per cui è stata creata la nuova diocesi di Chengde (l’altro è Yang Xiaoting, di Yan’an). Vescovi cinesi furono invitati da Giovanni Paolo II al Sinodo del 1998 (Duan Yinming e Xu Zhixuan) e da Benedetto XVI a quello del 2005 (Li Duan, Jin Luxian, Wei Jingyi e Li Jingfeng) ma non gli fu dato il permesso perché non era stato ancora firmato alcun accordo.

"Sono invitati dal Papa - dice il Cardinale Baldisseri rispondendo ad una domanda di un giornalista - Questa è una conseguenza dell’accordo diretto, il Papa ha deciso di invitare, l’invito dall’altra parte è stato accolto. Di per sé essendo molto complessa la situazione, il Papa ha deciso di fare un passo in questo modo e dovrebbero essere già in viaggio per venire a Roma”.

“Si tratta, dunque – sottolinea ancora il Cardinale Baldisseri - di un’Assemblea ampia e composita, un’Assise sinodale a respiro mondiale, corrispondente alla dimensione universale della Chiesa, che agisce cum Petro et sub Petro”. 

Il Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi illustra brevemente le modalità con cui si svolgeranno i lavori sinodali, che si articoleranno in tre “unità di lavoro”, correlative alle tre parti del Documento di lavoro: Riconoscere: la Chiesa in ascolto della realtà (prima parte), Interpretare: fede e discernimento vocazionale (seconda parte), Scegliere: cammini di conversione pastorale e missionaria (terza parte).

Il Cardinale Baldisseri spiega anche l’ultima parte del Sinodo, la stesura del documenti finale: “ La Commissione curerà l’elaborazione del testo definitivo del Documento finale, che nel mattino di sabato 27 ottobre sarà presentato in Aula e nel pomeriggio sottoposto al suffragio dei Padri sinodali e finalmente una volta da loro votato sarà consegnato al Sommo Pontefice, al quale compete ogni decisione in merito”.

Nell’Istruzione on mancano alcune significative novità, in linea con l’ampio rinnovamento sancito dalla Episcopalis communio, che a sua volta ha recepito e precisato le innovazioni di fatto introdotte nelle Assemblee del Sinodo celebrate durante il pontificato di Papa Francesco.

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Monsignor Monsignor Fabio Fabene, Sotto-Segretario del Sinodo dei Vescovi segnala: “L’ampliamento della Segreteria Generale del Sinodo, dovuto al fatto che il Consiglio Ordinario sarà d’ora in poi costituito da ventuno Vescovi, di cui sedici eletti dall’Assemblea Generale Ordinaria. Tra questi ultimi un Vescovo proverrà dalle Chiese Orientali Cattoliche e gli altri quindici dalle Chiese di rito latino distinte su base geografica: due Vescovi rappresenteranno l’America Settentrionale, tre l’America Latina, tre l’Europa, tre l’Africa, tre l’Asia e uno l’Oceania. In attuazione dell’Episcopalis communio potranno essere eletti solo Vescovi diocesani, nello spirito del Concilio Vaticano II, che chiedeva che, in aiuto al Papa, fosse costituito un organismo centrale permanente composto da Pastori responsabili di Chiese particolari”.

“Accanto ai membri eletti – commenta ancora Monsignor Fabio Fabene - ci sarà il Capo del Dicastero della Curia Romana competente per il tema dell’Assemblea sinodale, una volta che questo sarà stato stabilito dal Santo Padre, e altri quattro membri di nomina pontificia. In conclusione, al di là dei singoli aspetti, ciò che occorre evidenziare è l’orientamento complessivo che, in linea con l’Episcopalis communio, anima l’Istruzione: tutte le funzioni e tutte le procedure sono regolamentate allo scopo di facilitare il più possibile il dibattito e lo scambio di opinioni tra i Padri Sinodali, così da far emergere la ricchezza delle voci delle Chiese sparse su tutta la terra. In questo modo, il Sinodo si configura a tutti gli effetti come una peculiare espressione del legame inscindibile che unisce i Vescovi tra loro e con il Papa nel servizio al Popolo di Dio”.