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John Henry Newman e Edith Stein, maestri perché testimoni

J.H. Newmann, E Stein |  | Iusve J.H. Newmann, E Stein | | Iusve

John Henry Newman e Edith Stein, un cardinale beato, una santa monaca martire. Due testimoni arrivati al cattolicesimo per scelta dopo un lungo percorso di conversione, due  figure di spicco del pensiero filosofico-teologico e cattolico.

Per la prima volta un convegno di studi li unisce e li mette a confronto. L’ Istituto universitario salesiano di Venezia, la Pontificia Università Lateranense di Roma, con la collaborazione dell’International Centre of Newman Friends di Roma hanno organizzato due giornate di studio per raccontare la loro santità e il loro pensiero. Le loro vite sono una sintesi di fede, teologia, filosofia e morale, tanto da essere stati citati da Papa Giovanni Paolo II nell’Enciclica “Fides et Ratio” subito dopo i Padri della Chiesa e insieme a Rosmini, Maritain, Gilson, Solov’ev, Florenskij, come “esempi significativi di un cammino di ricerca filosofica che ha tratto considerevoli vantaggi dal confronto con i dati della fede”.

Il convegno internazionale avrà luogo il 19 e 20 gennaio al Campus universitario dello IUSVE (Istituto Universitario Salesiano) di Venezia-Mestre, sotto la direzione scientifica di Michele Marchetto, docente di Antropologia Filosofica e Filosofia dell’Educazione presso lo stesso Istituto, e di Patrizia Manganaro, docente di Storia della Filosofia contemporanea alla Pontificia Università Lateranense, Ateneo che promuove l’evento in sinergia con lo IUSVE e in collaborazione con l’International Centre of Newman Friends di Roma.

Tra i relatori Ian Ker, dell’Università di Oxford, Hanna Barbara Gerl-Falkovitz, presidente dell’Istituto Europeo di filosofia e di religione presso l’Istituto Superiore filosofico-teologico “Benedetto XVI”, di Heiligenkreuz (Vienna), e Angela Ales Bello, docente alla PUL, rispettivamente curatrici dell’edizione tedesca e italiana delle opere di Edith Stein. Insieme a loro John F. Crosby, Franciscan University di Steubenville (Ohio, USA), esperto del personalismo di Newman e di Papa Giovanni Paolo II; e ancora Gregory Solari, dell’Institute Catholique di Parigi, Leonardo Messinese, docente PUL, Markus Krienke, della Facoltà di Teologia di Lugano, Hermann Geissler, testimone e portavoce dell’International Centre of Newman Friends di Roma.

Se John Henry Newman (1801-1890), venerato dal 2010 tra i beati della Chiesa, fu considerato uno dei “padri assenti” del Concilio Vaticano II, per l’influenza che il suo pensiero ebbe sull’assise vaticana riguardo ai temi del ruolo attivo del laicato, del primato della coscienza e della lotta al relativismo etico, Edith Stein, libera pensatrice allieva di Husserl, morta ad Auschwitz nel 1942 dopo aver preso i voti del Carmelo (imprigionata e uccisa nelle camere a gas, nonostante la sua conversione, insieme alla sorella Rosa), fu elevata all’onore degli altari da Papa Giovanni Paolo II. Dopo la beatificazione nel 1987, il Pontefice la proclamò Santa nel 1998 e quindi co-patrona d’Europa, insieme ad altri grandi testimoni e mistiche della Chiesa come Santa Brigida di Svezia e Santa Caterina da Siena, in quanto “non solo trascorse la propria esistenza in diversi paesi d'Europa, ma con tutta la sua vita di pensatrice, di mistica, di martire, gettò come un ponte tra le sue radici ebraiche e l'adesione a Cristo, muovendosi con sicuro intuito nel dialogo col pensiero filosofico contemporaneo e, infine, gridando col martirio le ragioni di Dio e dell'uomo nell'immane vergogna della shoah".

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Il Convegno si terrà presso il Campus IUSVE di Mestre (via dei Salesiani, 15) giovedì 19 gennaio dalle 9 alle 17.30 e venerdì 20 gennaio dalle 9 alle 12.

Informazioni e contatti: www.iusve.it

 

 

 

 

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