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La CEI dona altri 10 milioni di euro alle diocesi in “zona arancione o rossa”

La Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana ha deliberato di conferire un ulteriore contributo straordinario

Mascherine covid19 |  | CEI Mascherine covid19 | | CEI

La Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana ha deliberato di conferire un ulteriore contributo straordinario a quelle Diocesi il cui territorio è stato definito dalle Autorità pubbliche “zona arancione o zona rossa”. Si tratta di oltre 10 milioni di euro.

Si tratta di soldi provenienti dai fondi dell’otto per mille che i cittadini destinano alla Chiesa Cattolica e recuperati dalla finalità a cui erano stati destinati, essenzialmente l’edilizia di culto.

"L’ammontare del contributo è stato calcolato secondo il criterio dell’entità della popolazione, incrociato col rispettivo numero di contagiati alla data del 25 aprile 2020. Anche questo stanziamento è finalizzato per sostenere persone e famiglie in situazioni di povertà o di necessità, enti e associazioni che operano per il superamento dell’emergenza provocata dalla pandemia, enti ecclesiastici in situazioni di difficoltà", spiega il comunicato ufficiale CEI.

Anche questa forma di partecipazione alla sofferenza del momento esprime la "comunione" tra le diocesi, tutte - da Nord a Sud - "sulla stessa barca", come ha ricordato il Santo Padre il 27 marzo in piazza San Pietro.

Conclude il comunicato: "L’erogazione avverrà il 3 giugno e impegna a un utilizzo di tali risorse entro il 31 dicembre 2020; la rendicontazione - che dovrà essere inviata alla Segreteria Generale della CEI entro il 28 febbraio 2021 - si atterrà al dettato concordatario (Legge 222/85) e ai criteri di trasparenza, rafforzati dall’Assemblea Generale del maggio 2016".

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C’è un Paese è poi il nome della nuova campagna CEI, il cuore del messaggio della campagna CEI 8xmille 2020 che mostra, nei fatti, un Paese che accoglie, sostiene, abbraccia e soprattutto consola. 

La nuova campagna di comunicazione C’è un Paese, racconta " la Chiesa cattolica che, anche nell’emergenza, non ha smesso di prendersi cura dei più deboli: dal parroco di una piccola città di provincia, che durante l’epidemia ha continuato a sostenere la propria comunità grazie alla tecnologia in modo nuovo e creativo, alle mense Caritas, che hanno trovato modalità diverse per aiutare le famiglie in difficoltà trasformandosi in luoghi dove ci si sente accolti e si trovano persone pronte ad aiutare,dai tanti progetti per l’avviamento al lavoro per cercare di far ripartire i molti disoccupati alle case per le donne vittime di violenza e così via, fino ad arrivare a migliaia di progetti annui".

La campagna sarà on air sui principali media, tv, stampa e radio, a partire dal 31 maggio e per alcune settimane.

pezzo aggiornato alle ore 13 con il comunicato della campagna pubblicitaria "C'è un paese"

 

 

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