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La comunione degli Apostoli del Beato Angelico diventa un tableau vivant

Fino la 9 aprile al Museo San Marco a Firenze

Il backstage  |  | © The Academy of Film and the Arts 
Fra Angelico’s Communion: The Living Tableau 
Il backstage | | © The Academy of Film and the Arts  Fra Angelico’s Communion: The Living Tableau 
Il backstage  |  | © The Academy of Film and the Arts 
Fra Angelico’s Communion: The Living Tableau 
Il backstage | | © The Academy of Film and the Arts  Fra Angelico’s Communion: The Living Tableau 
L'opera del Beato Angelico  |  | Museo San Marco / Firenze
L'opera del Beato Angelico | | Museo San Marco / Firenze

Potenza, bellezza, intensità spirituale tutto nell'opera del Beato Angelico, maestro del primo Rinascimento, ispira il regista americano Armondo Linus Acosta per “Fra Angelico’s Communion: The Living Tableau” la seconda opera filmica di una serie di quattro tableau vivant, riscritture visive di straordinari capolavori d'arte. 

Protagonista della nuova creazione del regista è l’affresco del Beato Angelico: “La comunione degli Apostoli”, altrimenti indicato come l’Istituzione dell’Eucaristia, che si trova nella cella numero 35, prospiciente il chiostro di Sant’Antonino, a Firenze nel corridoio settentrionale dell’ex-Dormitorio dei frati al primo piano. Una scena che riflette un’iconografia relativamente rara, presente soprattutto nella tradizione cristiana d’Oriente, che inoltre si ricollega alla raffigurazione dell’Ultima Cena.

Acosta ha ricreato e filmato la scena insieme al collettivo artistico di The Academy of Film and the Arts, con la sua narrazione sottile e devota e con meticolosa ed eccellente qualità di dettagli, trasformandolo in un'esperienza viva e vibrante sulle note di Quando corpus morietur dallo Stabat Mater di Rossini.

“Fra Angelico’s Communion” è il seguito ideale di “The Last Supper: The Living Tableau” del 2019, la ricostruzione filmica dell'Ultima Cena di Leonardo da Vinci (1495-1498) che ha visto riuniti tre maestri premi Oscar della cinematografia mondiale: Vittorio Storaro, Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo.

Il film di dieci minuti è stato presentato al Museo di San Marco, nella Biblioteca monumentale di Michelozzo, per la festa del Beato Angelico, patrono degli artisti, da Armondo Linus Acosta insieme a Stefano Casciu, direttore regionale musei della Toscana e Angelo Tartuferi, direttore del Museo di San Marco.

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Acosta ha trascorso tutta la sua vita a esplorare il tema della bellezza e della fede, sostenuto dalla convinzione che l'arte e la spiritualità siano profondamente intrecciate e che attraverso l’arte molte persone possano trovare la via per avvicinarsi a Dio.

All'inizio degli anni '60, il Vaticano ha commissionato ad Acosta la realizzazione di una serie di quindici cortometraggi per illustrare i temi proposti nel libro dei Salmi, presentata poi con grande successo nel Padiglione del Vaticano alla Fiera Mondiale di New York nel 1964.

“Ringrazio tutte le persone coinvolte in questo progetto, ha detto Stefano Casciu, direttore regionale musei della Toscana, interne ed esterne al Museo di San Marco, che si riconferma al centro di una intensa attività culturale che, partendo dalla storia del convento domenicano così importante per la città di Firenze, si apre sempre più a diverse espressioni artistiche e alla contemporaneità.”

“La ricreazione filmica dell’affresco angelichiano, caratterizzata da una bellissima fotografia, inchioda letteralmente lo spettatore sul filo di un’altissima tensione spirituale - sottolinea Angelo Tartuferi, direttore del Museo di San Marco - avvertibile da chiunque, credente o meno, fino al momento culminante dello sguardo finale rivolto da Gesù alla Madre, presenza inconsueta sul piano iconografico che tuttavia assume un ruolo determinante”.

Anche Acosta ha sviluppato l'azione scenica per sottolineare che Maria è una figura eterica e che il principio materno è la fonte di ogni grazia. "Gesù non la guarda come un essere umano, come sua madre – spiega Acosta - si limita a lanciare uno sguardo come se stesse guardando qualcuno che cammina dietro di lui, e voltandosi quasi si sorprende 'Oh, sei tu'... Credo davvero che lei non sia reale nel dipinto… Lei è la forza mistica che sta dietro a tutto, anche a questo pianeta madre. Questo pianeta è basato sulla madre, sul seme, sulla vita e lei è la Madre… Amo mostrare qualcosa che è vivo in senso mistico, devozionale - aggiunge - come l'ostia nella mano di Gesù, un’immagine di straordinaria potenza".

La scelta dell’affresco del Beato Angelico attesta in maniera inequivocabile - ove ce ne fosse ancora bisogno - la potenza inesauribile del messaggio spirituale del grandissimo frate pittore, in grado di suscitare a distanza di secoli letture e interpretazioni assolutamente originali, anche molto diverse nei risultati.

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Tutti i visitatori del museo potranno ammirare il film, in esclusiva fino alla domenica di Pasqua, il 9 aprile, in loop su uno schermo nel Refettorio piccolo, di fronte all’affresco dell’Ultima cena del Ghirlandaio.