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Le diocesi italiane tra turismo e accoglienza

L'Arcivescovo di Fermo, Conti |  | Diocesi di Fermo L'Arcivescovo di Fermo, Conti | | Diocesi di Fermo

Vivere i giorni del riposo estivo dentro uno sguardo di contemplazione di ciò che ci circonda e delle bellezze che il “creato” offre ogni giorno al nostro sguardo.

E’ una delle tante riflessioni che troviamo in questi giorni nei messaggi che i vescovi italiani rivolgono ai turisti che in questi giorni e nelle prossime settimane, raggiungeranno le loro località per trascorrere il loro periodo di ferie estive. In un messaggio ai turisti i vescovi della Liguria evidenzia la particolarità del territorio regionale, un territorio che ha “la fortuna di offrire bellezze naturali straordinarie per la presenza del mare e della montagna: questi paesaggi si combinano formando un panorama che mostra come anche la contemplazione della natura possa essere una meravigliosa risorsa per raggiungere Dio”, si legge nel messaggio nel quale si sottolinea che trascorrere il tempo libero nella bellezza della natura costituisce “un’attività straordinariamente importante non solo per il piacere e il gusto di disintossicarsi dai tradizionali ritmi quotidiani, o di realizzare e valorizzare la componente umana dello svago, ma anche perché consente di guardare in faccia le persone che fanno parte della nostra vita con uno sguardo più autentico, come solo nel tempo libero si può avere”. Da qui l’invito a “rigenerare” le relazioni: le vacanze “sono un bene comune e, per questo motivo, dobbiamo imparare ad essere solidali nel riconoscere l'importanza del riposo per tutte le famiglie e aiutare coloro che non hanno la possibilità di riposarsi, attraverso l'ospitalità e lo slancio gratuito della condivisione per conoscersi e per capirsi”.

“Il filo rosso dell’accoglienza – scrive l’arcivescovo di Fermo, mons. Luigi Conti – è la nostra gente, ospitale e cordiale, cortese e discreta. Il vostro incontro con la realtà del nostro territorio è per tutti una preziosa occasione di arricchimento reciproco e di gioia profonda”. Il presule richiama la necessità di “ricondurre” l’attenzione ad una “umanità che si identifica in un’unica comunità di destino, dove il mistero dell’altro viene avvertito come un dono e non come minaccia alla propria realizzazione”. Da qui il richiamo di mons. Conti ad un “rapporto armonioso tra fìducia e responsabilità, tra diritti e doveri, tra giustizia e rispetto dell’uomo”: un rapporto che “sia capace di stabilire una fraternità solidale. Questo sarà possibile solo con uno stile del gareggiare nello stimarci a vicenda e con una serie di scelte consapevoli e coraggiose”. Mons. Conti, dopo aver sottolineato le “ferite” provocate dal recente sisma richiama ad un tempo “privilegiato” che è quello della liturgia domenicale per “celebrare la bellezza dell’incontro e dell’accoglienza reciproca che trovano in Gesù Cristo il riferimento principale”.

Periodo di ferie e di viaggi anche per i vescovi italiani. I presuli della Conferenza Episcopale Umbra, guidati dal presidente della Cei, il card. Gualtiero Bassetti, hanno visitato in questi giorni la Turchia in un pellegrinaggio ecumenico ed interreligioso. Tra i tanti incontri quello con il patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I e con molti rappresentanti della chiesa cattolica locale. I vescovi del Piemonte, guidati dall’arcivescovo di Torino, mons. Cesare Nosiglia,  hanno invece scelto la Russia con tappe a Mosca e San Pietroburgo e incontri con la comunità cattolica locale e con un delegato del Patriarcato ortodosso.

In questa settimana nella diocesi di Agrigento la giornata della vita consacrata sul tema “La vita consacrata e i giovani, tra fascino e sfida: il coraggio di osare” conclusa con la celebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo, il card. Francesco Montenegro. Agrigento dove la Cattedrale è chiusa dal 25 febbraio del 2011. Per richiamare l’attenzione su questa chiusura sul sito della diocesi è partito un counter che segna in tempo reale gli anni, i mesi, i giorni, le ore e i minuti dalla chiusura al culto dell’edificio. Una iniziativa congiunta, pubblicata sulla home-page del sito web della diocesi (www.diocesiag.it) dei  direttori del Centro per la Comunicazione e dell'Ufficio BBCCEE della Curia Arcivescovile di Agrigento. “È un contatore che da solo è segno eloquente e non necessita di ulteriori commenti perchè inchioda alle proprie responsabilità quanti devono intervenire e ancora non lo fanno”, spiegano i promotori. Nella diocesi di Latina celebrazione in memoria di Santa Maria Goretti, una donna, ha detto il vescovo di Latina-Terracina-Sezze-Priverno, mons. Mariano Crociata, che  “è stata, come Gesù, il chicco di grano che caduto in terra non muore ma porta molto frutto”. Celebrando nell’ospedale a lei dedicato il presule ha evidenziato che “non possiamo trascurare che per Maria Goretti l’ospedale ha un significato tutto speciale, perché in esso si è spenta a meno di ventiquattr’ore da quando era stata ferita a morte e vi era stata trasportata. La santità di Maria Goretti fiorisce e quasi esplode nell’ultimo brevissimo tratto della sua vita che si consuma in un letto d’ospedale”, il luogo della suprema testimonianza”.

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