Alle ora 17 di oggi si celebra la stazione quaresimale di San Paolo Fuori le Mura. L'origine della basilica è il supposto luogo del martirio e della sepoltura dell' Apostolo delle Genti.

"probabilmente un piccolo edifizio di quella forma sepolcrale detta dagli antichi cella memoriae" scrive Armellini. E prosegue: appena fu promulgata la pace della Chiesa, Costantino trasformò le due cellae memoriae degli apostoli in amplissime basiliche, come leggiamo nel Libro pontificale, ed in un sarcofago marmoreo, sul quale si legge ancora l'epigrafe costantiniana, racchiuse il corpo di s. Paolo".

Molti sono stati gli studi sul sarcofago che è custodito sotto l'altare della confessione.

"Come la basilica vaticana- scrive Armellini- anche l'ostiense subì nel periodo delle invasioni degli Arabi la stessa sorte, ed i Saraceni vi depredarono tesori meravigliosi ai giorni di Benedetto III e di Leone IV. L'anno 937, venuto a Roma Oddone di Cluny, gli fu affidato da Alberico il governo del monastero e della basilica; ed egli fu che vi condusse altri fratelli per rialzare la scadente disciplina monastica, preponendovi Balduino di Monte Cassino. A quell'epoca s. Gregorio VII, prima di salire alla cattedra di Pietro, fu abate di quel monastero, e a lui si deve il restauro della basilica in quei tempi, in cui pure Pantalone di Amalfi la donò due porte di bronzo niellato d'argento e che furono fuse a Costantinopoli. L'incendio del 1823 distrusse anche quel monumento, ma gli avanzi si conservano nel chiostro".