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Le Stazioni quaresimali: la reliquia della croce a Santa Croce in Gerusalemme

La facciata della Basilica di Santa Croce in Gerusalemme |  | OB La facciata della Basilica di Santa Croce in Gerusalemme | | OB

“Il Venerdì Santo a S. Croce in Gierusalemme”, scrive nel 1588 Pompeo Ugonio nella sua guida alle stazioni quaresimali, cioè quelle chiese antiche dove una volta il Papa stesso andava a celebrare in Quaresima, una chiesa diversa per ogni giorno.

Pochi anni prima, Papa Sisto V aveva rispolverato questa antica tradizione, limitandosi però a celebrare le stazioni delle domeniche di Quaresima nelle basiliche storiche. Ma era stato un grande passo andare a celebrare la Messa nelle basiliche antiche di Roma e non sono nella Cappella Sistina, che era stata costruita e decorata apposta proprio perché era lì che il Papa doveva celebrare. In questo nuovo rapporto ritrovato tra il Papa e la città di Roma alla fine del Cinquecento, Ugonio scrive:

“E’ statione antica a S. Croce in Gierusalem in memoria della passione & Croce di N. Signor Giesu Christo, nel qual giorno per antichi Rituali habbiamo che soleva andar il Papa scalzo in processione dal Laterano alla chiesa di S. Croce, & ivi celebrare il sacro offitio.”

A proposito del Venerdì Santo, Ugonio continua:

“Soleva ancora in tal giorno il popolo andar parimente scalzo visitando le chiese & i Cemiterij de santi Martiri.”

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Santa Croce in Gerusalemme custodisce dal IV secolo reliquie importanti della Passione tra cui una parte della Croce, che sarebbe stata trovata da Elena, la madre di Costantino, nel suo pellegrinaggio in Terra Santa. Secondo la tradizione, la chiesa di Santa Croce viene costruita proprio da Costantino per ospitare le reliquie della Passione. Il nome più antico della basilica era Hierusalem: come una piccola Gerusalemme dove i romani potevano andare in pellegrinaggio.

Ugonio racconta che l’imperatore Costantino “vi pose del vero legno sopra il quale Christo nostro Signore fu crucifisso, ritrovato da S. Elena sua madre in Gierusalem.” Ci era andata, spiega, perché “divinamente in sogno ammonita accesa di desiderio di ritrovare la Croce del Signore se ne andò a Gierusalem.Ivi trovò che nel luogo dove Nostro Signore fu crocifisso, circa cento & ottanta anni prima per estinguere la memoria della Croce & pasione di Christo, havevano i Gentili eretta una statua di marmo a Venere, & che parimente nel luogo del santo Presepio vi havevano drizzato il simulacro di Adone, & in quello della Resurrettione l’imagine di Giove. Tutte queste figure de Idoli fece S. Helena spezzare & tor via.”

“Fatto poi nettare quella parte del monte Calvario, nella quale si diveva haver Christo patito, quivi fece zappare, & cavando apparsero tre Croci.”

Non si capisce quale sia la Croce del Signore. Ma la questione viene risolta da un miracolo:

“Imperoché Macario Vescovo di Gierusalem, doppo haver fatto oratione a Dio, accostò tutte tre le Croci ad una donna gravemente ammalata, alla quale non havendo le due prime giovato punto, la terza subitamente rese la sanità.”