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Le stazioni quaresimali, San Pietro il Vaticano il Lunedì dell' Angelo

Secondo la liturgia dell'Ottava di Pasqua

Un altare laterale a San Pietro  |  | Daniel Ibanez/ EWTN Un altare laterale a San Pietro | | Daniel Ibanez/ EWTN

“Statione XLVIII. Lunedì a san Pietro”, scrive Pompeo Ugonio nella sua guida del 1588 alle stazioni quaresimali.

Perché a san Pietro? Nella messa lunedì di Pasqua si legge un brano degli Atti degli Apostoli (2,14.22-33) dove “Pietro con gli Undici si alzò in piedi e a voce alta parlò…” per dire che “Ora Dio lo ha risuscitato, liberandolo dai dolori della morte.”

Pietro al centro dell’attenzione della liturgia, quindi, ed era così anche ai tempi di Ugonio, che scrive:

“A questa Statione corrisponde la lettione de gl’atti de gl’Apostoli, che comincia: Stans Petrus in medio plebis dixit, etc.”

Ma in realtà la liturgia romana una volta si svolgeva in due posti quel giorno, spiega Ugonio:

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“Et era ancor anticamente la sera Statione alla Basilica del Salvatore.”

Prima di descrivere la basilica di San Pietro, ancora in costruzione ai suoi tempi, Ugonio racconta la vita di san Pietro.

“A lui disse (il Salvatore) dopo la Resurretione: Pasce oves meas, tre volte. Argomento chiaro, che il successore di Pietro è Pastore generale del mondo. E chi potrebbe mai contare a pieno l’opere grandi, & miracolose di S. Pietro?

Ma è proprio quello che Ugonio poi fa. E poi conclude:

“Del loco dove fu crocifisso, si contende. Altri vogliono nel Vaticano, & altri nel Ianicolo. Ma più tempo bisogna a tanta lite. Questo è certissimo, e concesso da tutti che il suo corpo fu nel Vaticano sepelito.”

Ai tempi di Ugonio era stata costruita la parte centrale della nuova basilica di San Pietro mentre la parte anteriore di quella antica stava ancora in piedi.

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“La fabrica nuova di S. Pietro fu disegnata da Papa Nicola . Ma Giulio Secondo poi la incominciò col modello di Bramante famoso Architetto di quei tempi. Fu poi quel modello come troppo vasto ristretto, & riformato da Michelangelo Buonaroti. Sono hoggi mai ottanta anni che si fabrica,” sospira Ugonio.

E aggiunge: Piaccia a Dio lungamente conservare il gran Sisto V, acciò questo magnificentissimo tempio possa veder finito ad honor del Prencipe de gli Apostoli, & gloria della santa Chiesa.”

Ugonio racconta che nella basilica nuova, Papa Gregorio XIII aveva appena costruito la cappella chiamata Gregoriana dal suo fondatore. Si trova alla fine della navata destra prima del transetto. “Qua fece con gran pompa, & una solennissima processione, & con festa maravigliosa di tutto il popolo transferire il corpo dell’eloquentissimo Gregorio Nazianzeo, qual per prima portato da Constantinopoli, nel Monasterio di Campo Marzo era stato nascosto. Et egli stesso fin alla piazza di S. Pietro con tutto il Collegio de Cardinali & la Corte, gli andò incontro.”

Questa Cappella Gregoriana aveva una funzione particolare a Pasqua:

“A questa Cappella il presente Ottimo Pontefice Sisto V ha fatta una scala per calarvi dal palazzo, & l’ha diputata perché in essa nel Giovedì Santo si riponga il santiss. Sacramento.”