Alle 18 di oggi giorno di Pasqua il cammino stazionale si ferma a Santa Maria Maggiore. "Questa insigne basilica romana, - scrive Mariano Armellini- la più antica dedicata solennemente al culto della Vergine, fu dal terzo Sisto nel secolo V ricostruita e adorna a memoria dell'Efesino concilio.

Ecco perchè sulla cima dell'arco trionfale e sopra l'epigrafe: XYSTVS EPISCOPVS SANCTAE PLEBI DEI, il pontefice volle che signoreggiasse come centro di tutta la vasta composizione il crucigero trono del codice divino corteggiato dagli apostoli Pietro e Paolo ed in alto dalle mistiche imagini personificanti i quattro evangelj. Ed innanzi tutto sapevamo dal papa Adriano I che Sisto III aveva ornato di musaici la basilica di s. Maria Maggiore. 

Quei musaici, benchè più volte restaurati, sono in gran parte i sistini del secolo V. È noto che l'eresia di Nestorio consisteva nell'ammettere in Cristo due persone colle due nature, e diceva che la Vergine non aveva da chiamarsi Genitrice di Dio, perchè aveva generato Cristo uomo, non Cristo Dio. Ora Sisto rifacendo la basilica di Liberio ad onore di Maria Madre di Dio, fece rappresentare quei soggetti evangelici che si potevano allegare in rova del domma. Essi sono l'Annunziazione dell'Angolo, la Presentazione al Tempio, l'Adorazione dei Magi, la Strage degli Innocenti, la disputa di Cristo nel tempio. È notevole in quei musaici che la testa di Erode è circondata dal consueto nimbo circolare ad indicare l'autorità regia".