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Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, il Papa: "Scegliete di farvi prossimo"

Papa Francesco rivolge il suo saluto ai Membri della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori

Il Papa durante un' Udienza Generale |  | Vatican Media / ACI Group Il Papa durante un' Udienza Generale | | Vatican Media / ACI Group

"Una storia che affonda le radici in un passato ricco di sviluppi importanti, consegnato a un presente d’impegno costante e aperto a un futuro di attese e di prospettive. Permettetemi di dirvi: buon compleanno! E questo augurio lo estendo a tante persone per le quali voi lavorate: a tanti pazienti, prima di tutto, e anche a operatori sanitari e ricercatori". Papa Francesco rivolge il suo saluto ai Membri della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (LILT) accolti in Vaticano in occasione del 100.mo di fondazione.

"La vostra Lega è uno storico precursore delle attuali cure palliative, così importanti e preziose. La vostra storia manifesta la capacità di ridefinire compiti e approcci dell’Associazione nel mutare sia del sistema sociale sia di quello sanitario; in particolare, le attività che svolgete riguardano, oltre alla formazione e all’informazione, anche la ricerca e la prevenzione. Così contribuite a costituire quel “tessuto buono” di cui è composta l’Italia. Di fronte alla realtà di tante persone, di ogni età, che si trovano ad affrontare la malattia, voi avete scelto e scegliete sempre di nuovo di “lottare” con loro e con quanti se ne prendono cura. Scegliete di farvi prossimo", dice il Papa nel suo discorso durante l'Udienza.

"In una società minacciata dalla cultura dell’indifferenza, è più che mai necessario farsi prossimo - commenta ancora il Pontefice - E questo per voi significa stare vicino alle persone malate di tumore, che in questi ultimi due anni hanno fatto ancora più fatica a causa della pandemia che ha messo in crisi il sistema sanitario".

Il Papa conosce i problemi che hanno portato il covid alla prevenzione. "La pandemia ha rallentato anche la prevenzione e i processi diagnostici, con conseguenze evidenti prima di tutto sul trattamento della malattia, ma anche sulla serenità delle famiglie e dell’intera società. Anche questo chiede, sin da ora, ulteriore prevenzione e attenzione. Il vostro impegno è una forma di carità sociale, che voi esercitate in modalità associativa, collaborando con gli Enti pubblici e privati e con il volontariato.

L’associazionismo è un’importante testimonianza di fronte all’indifferenza,di fronte a una mentalità che vorrebbe escludere chi non è perfetto. Tale testimonianza presuppone formazione. Non basta il “fare”, c’è bisogno di educarsi, di formarsi, per rispondere alla cultura dello scarto, che tende a emarginare la vulnerabilità, la fragilità, la sofferenza".
"Insieme possiamo arginare questa cultura che vuole affermare un modello di uomo economico, che vale nella misura in cui produce e consuma. Invece, anche nella sofferenza e nella malattia siamo pienamente uomini e donne, senza diminuzioni, riconoscendoci in quella totalità unificata psico-fisico-spirituale tipica solo della persona umana", conclude il Papa.

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