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Letture, il libro come antidoto alla sofferenza

Nascono le nuove "farmacie letterarie", ossia librerie che offrono ai lettori libri come terapie.

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Si entra e, in un primo momento, la sensazione è di trovarsi in una libreria come quelle che ormai sono in via di estinzione. Piccola, raccolta, ordinata, certo nulla a che vedere con le librerie delle grandi catene a cui ormai siamo assuefatti, ma piuttosto capace di resuscitare il ricordo di quei straordinari
luoghi in cui si passavano molte felici ore della nostra adolescenza.
Scaffali con i dorsi di volumi che non sono solo gli ultimi titoli bestseller. Ci sono poi etichette apposte a questi dorsi, con colori che rimandano a differenti dolori. Sì, dolori, dolori dell'anima: tristezza, stress, malinconia, depressione,
senso di abbandono, pene d'amore, umiliazioni, solitudine...Ogni sintomo rimanda ad una malattia e per esso esiste una cura in forma di libro. Perché questo è il concetto che sta alla base delle nuove farmacie letterarie, ossia librerie che offrono ai lettori libri come terapie. Ne è nata una nella periferia di Firenze, da un'idea di Elena Molini, e si chiama proprio Piccola farmacia letteraria.
In breve tempo il format, chiamiamolo così, si sta diffondendo nel nostro Paese. In provincia di Foggia, a Stornara, per l'esattezza, ne è nata un'altra. A Firenze si possono trovare 4mila titoli divisi in 70 categorie, con un
colore che sta ad indicare come essi possano significare una cura per ogni patologia spirituale o psicologica: i libri, come accennavamo, sono contrassegnati da un colore e accompagnati da un vero e proprio bugiardino, come quelli che si trovano nelle confezioni di medicinali, nel quale sono elencati
sintomi ed eventuali effetti collaterali e posologia.

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La libreria in Puglia è una specie di libreria di strada, una casetta che si trova accanto ad una farmacia vera e propria, dove chiunque può prendere o portare libri, gratuitamente, per fornire un antidoto alla sofferenza e favoriscono anche un modo di vivere la condivisione e la diffusione dell'amore per i libri. In un panorama dominato dalle notizie ormai quotidiane della chiusura di librerie storiche, di luoghi fondamentali per la vita culturale delle nostre città, questi tentativi e iniziative appaiono certamente come segni di riscossa, di reazione al processo di distruzione delle librerie e dello stravolgimento della
loro funzione.
Sono piccoli passi, ma significativi. E avvengono nella convinzione, del tutto sensata, che la letteratura, la poesia, l'arte e la cultura in generale siano davvero una cura efficace per le nostre anime contemporanee sempre più afflitte e oppresse. Tanto più che si tratta esperienze diffuse anche all'estero. Come accade nel Regno Unito, nella suggestiva regione dello Shropshire, dove a Bishop Castle qualche mese fa è nata la Poetry Pharmacy, aperta da Deborah Alma. Che ha così trasformato un antico negozi di ferramenta in stile vittoriano in un luogo in cui si dispensano pillole di poesia come cura per gli affanni dell'anima.
L'idea che la poesia e la letteratura in generale possano trasformare la vita in un certo senso è connaturata alla stessa idea di creazione artistica. Ma, in tempi più recenti, si è decisamente allungata la lista di libri che indicano queste proprietà terapeutiche. Si va dal saggio di Donatella Bisutti dal titolo "La poesia salva la vita", scritto negli anni Novanta e ripubblicato anche di recente, dal saggio- repertorio, pubblicato da Sellerio "Curarsi con i libri. Rimedi letterari per ogni malanno", di Ella Berthoud e Susan Elderkin. Dal quale imparare a curarsi il mal di testa con Hemingway, il senso di offesa e di umiliazione provocato dall'arroganza con i romanzi di Jan Austen, addirittura i reumatismi con Marcovaldo di Italo Calvino.
Jan Austen, per la verità, risulta terapeutica per tante altre magagne spirituali e intellettuali, se vogliamo. La sua prosa limpida, il suo sguardo acuto e insieme distaccato permettono di guardare alle miserie delle convivenze umane e delle umane ambizioni,oggi come ai tempi della grande scrittrice, con un giudizio chiaro ma anche indulgente, perché gli uomini e le donne sono fatti così, e la cosa migliore da fare è prenderli e prendersi in giro, individuando chi vuole farci del male e neutralizzandolo con le armi dell'ironia e dell'intelligenza.
Della lunga lista di autori benefici vorremmo sottolineare due nomi, in particolare: quelli di Robert Louis Stevenson e di Gilbert Keith Chesterton. Autori che rappresentano una terapia efficace contro l'ombra oscura della depressione e del pessimismo senza riserve. Stevenson, in estrema sintesi, ci riporta allo stupore dell'infanzia, a quella capacità miracolosa di vedere in ogni evento e in in ogni incontro il senso dell'avventura, la bellezza della vita, da affrontare con coraggio e determinazione come fanno i suoi personaggi, soprattutto i ragazzi e i bambini.
E lo stesso stupore ritroviamo in Chesterton, che ancora più incisivamente mettendo scena la meraviglia di essere creature di un Creatore che ci ama infinitamente e infinitamente offre all'uomo il miracolo dell'esistenza.

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Ci limitiamo, qui, a segnalare una bibliografia ridotta all'essenziale, e anche di meno....
 
G.k.Chesterton, Tutti i racconti gialli e tutte le indagini di Padre Brown, Newton Compton, pp.720, euro 5,99
 
R.L.Stevenson L'isola del tesoro, Oscar Mondadori

Ella Berthoud, Susan Elderkin, Curarsi con i libri, Sellerio editore, pp.644, euro 18

Donatella Bisutti, La poesia salva la vita, Feltrinelli editore, pp. 265, euro 9,50