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Letture, Nennolina una bambina del Vangelo, un'amica cui ispirarsi

La copertina del Libro |  | Editrice AVE La copertina del Libro | | Editrice AVE
"Senti mamma, fai conto che l'anima mia sia una mela, dentro alla mela ci sono quei cosini neri che sono i semi; poi dentro alla buccia dei semi c'è quella cosa bianca...Ebbene; quella fai conto che sia la grazia!"
 
Così parla  alla mamma Antonietta Meo, detta Nennolina, che non ha ancora sei anni e si esprime in questo modo  per descrivere, a modo suo, il concetto della Grazia. Una descrizione che, secondo i teologi, è indizio di misticismo.
 
Del resto Nennolina è stata proclamata Venerabile nel 2007 da Papa Benedetto XVI,  dunque la Chiesa ha aperto per lei un processo di beatificazione,  riconoscendo che, pur così piccola, la bimba ha praticato, in maniera proporzionata alla sua età, l'eroismo delle virtù.

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Se il processo di beatificazione si dovesse concludere con esito positivo, Nennolina diventerebbe la più giovane santa non martire mai proclamata dalla Chiesa. 
 
Perché nella sua brevissima esistenza è stata simbolo concreto di amore per Cristo, offrendo la propria sofferenza per la salvezza del mondo. Era una bimba come tante altre, allegra, anche monella, ma era come se vivesse sempre conscia della presenza, accanto a lei, di Gesù e della Sua Madre, Maria, a cui si rivolgeva con letterine che prima dettava alla sua mamma, poi, appena imparo' a leggere e a scrivere, componeva lei stessa.
 
Nella Roma degli anni Trenta, nel quartiere residenziale sorto intorno alla basilica di Santa Croce di Gerusalemme, tra villette con giardino e palazzi con cortili animati dai giochi di bambini,   si consuma la vita straordinaria di questa bambina e il quartiere stesso ne rimane segnato per sempre. Antonietta si ammala di tumore osseo e comincia la sua dolorosissima e personale via crucis, dall'amputazione della gamba sinistra, fino alla  morte, il 3 luglio 1937, a soli sei anni e mezzo.

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Il corpo di Nennolina è tornato, infatti, nella basilica di Santa Croce in Gerusalemme, dove la sua tomba è meta di continui pellegrinaggi. Ed è quindi come se Nennolina non fosse mai andata via, fosse sempre rimasta nel suo quartiere, tra la gente che la conosceva e l'amava.
 
Ma nello stesso tempo la "sua" basilica è diventata  un luogo in cui persone proveniente da tutto il  nodo si ritrovano a pregare davanti alla semplice tomba della bambina che si rivolgeva così familiarmente a Gesù, Lo vedeva accanto a sé, Gli parlava familiarmente di quel che accadeva ogni giorno,  chiedeva aiuto per tutti, anche per i tanti peccatori che avrebbero dovuto affronatre le fiamme dell'inferno...E continua a farlo, nella sua vita ultraterrena,  come sono convinti tutti coloro che vanno a pregare nella basilica.     
 
Questa storia straordinaria torna oggi a far commuovere e a far riflettere attraverso un nuovo libro a lei dedicato, dal titolo "Antonietta Meo. Nennolina. Una vera bambina del Vangelo", pubblicato dalla casa editrice Ave, scritto da Anna Teresa Borrelli, postulatrice della causa di beatificazione di Nennolina. L'autrice ha voluto raccontare questa vita capolavoro di Grazia, partendo dal presupposto che la santità,  ossia la capacità di rendere visibile Dio nella propria vita, non abbia età.  E Nennolina ha vissuto con gioia e pienezza, come sottolinea la Borrelli, ogni istante della sua vita così intensamente intrecciata con la sofferenza: "Ha sempre ringraziato Gesù per il dono della malattia perché ha potuto offrire la sua sofferenza per i peccatori", considera l'autrice.
 
Antonietta frequentava l'Azione Cattolica e proprio l'associazione è stata la prima sostenitrice della causa di beatificazione. Benedetto XVI, che nel dicembre 2007 l'ha dichiarata Venerabile, rivolgendosi proprio ai ragazzi dell'Azione Cattolica, affermò: "Potete considerare Nennolina come una vostra amica, un modello a cui ispirarsi.  
 
La sua esistenza, così semplice e al tempo stesso così importante, dimostra che la santità è per tutte le età". Come emerge, del resto, dal libro di Anna Teresa Borrelli,  è molto importante sottolineare la storia di Antonietta e' germinata all'interno di una famiglia e di una comunità dalla fede profonda e quotidiana, un terreno fertile e irrinunciabile, nella forza della famiglia, delle amicizie, delle esperienze dentro la Chiesa,  in cui la Grazia penetrata in Nennolina  ha potuto far sbocciare questo fiore che non appassisce mai.