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Libano continua a crollare e i cristiani abbandonano le loro chiese

Intervista a Ghada Al-Tabbaa

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Mentre il Libano è ancora in uno stato di collasso economico e finanziario, il tasso di cambio del dollaro USA sul mercato nero oggi ha raggiunto le 100.000 lire libanesi, che è il livello più alto da ottobre 2019, quando era pari a 1.507 lire.

Aci Mena ha parlato con Ghada Al-Tabbah sulla situazione attuale nel Paese dei Cedri e dei cristiani presenti. Al-Tabbah ha conseguito un dottorato di ricerca in scienze economiche presso l'Università Sorbona-Parigi-Nord, è consulente economico in diverse organizzazioni internazionali e docente presso l’Università Saint Joseph e l'Università Libanese di Beirut.

Al-Tabbah ha spiegato che la situazione economica e finanziaria generale è "la più pericolosa nella storia del Paese e del mondo", secondo un rapporto pubblicato dall'agenzia internazionale di rating del credito Fitch, che comprende 122 Paesi. E ha ritenuto che l'economia nazionale avesse raggiunto una crescita zero nell'ultimo anno, alla luce della "caduta libera continua in tutti i settori".

Nello stesso contesto, Al-Tabbah ha sottolineato che "le banche continuano ad accumulare perdite, esercitano forti pressioni e si oppongono alla bozza del piano di risanamento finanziario approvato dal governo". Quest'ultimo è diminuito a livello nazionale dopo aver interrotto l'erogazione di nuovi prestiti e ridotto il Tetto di prelievo. Al-Tabbah ritiene che la soluzione sia politica, a partire da riforme strutturali che ripristinino la fiducia nel settore finanziario e bancario.

Per quanto riguarda le conseguenze della crisi, Al-Tabbah ha indicato che l'inflazione dei prezzi ha portato a un deterioramento del potere d'acquisto dei cittadini, a una scarsa sicurezza alimentare e alla caduta di un gran numero di famiglie al di sotto della soglia di povertà, privandole di servizi sanitari, istruzione e trasporto.

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C'è poi la questione del permesso del Ministero dell'Economia a negozi e supermercati su tutto il territorio libanese di prezzare le merci in dollari USA, Al-Tabbah ha spiegato che il completo collasso che ha reso il Libano un'economia "di contanti" o "cash", ha spinto il ministero a prendere questa decisione senza che lo stato lo adotti ufficialmente. Tra i motivi della decisione del ministero, secondo Al-Tabbah, c'è il calo di fiducia nella moneta nazionale e la manipolazione dei margini di profitto da parte dei commercianti.

Nello stesso contesto, abbiamo chiesto ad Al-Tabbah dell'impatto della situazione attuale sulla situazione dei cristiani nel Paese che si regge su fragili equilibri confessionali, e ci ha risposto che “la crescita dei lavori temporanei a scapito della sicurezza del lavoro e le conseguenze della crisi hanno portato negli ultimi quattro anni a danni sanitari, morali e psicologici ai cittadini, compresi i cristiani. Per questo motivo molte famiglie si sono disgregate e il tasso di divorzi è aumentato".

In conclusione, Al-Tabbah fa luce su un fenomeno sociale emerso a causa della crisi, e afferma che “l'immigrazione è ancora la prima porta per uscire da questo disagio, ma oggi il cittadino cristiano è arrivato al punto di cambiare religione e vendere le sue convinzioni a gruppi che sono penetrati nella sua società e gli forniscono un reddito mensile in valute estere. Ne ha un disperato bisogno e loro lo aiuta anche a viaggiare all'estero". Questa trasformazione ha cominciato a diffondersi in diverse regioni libanesi, dove i cristiani delle Chiese orientali si stanno convertendo ad altre denominazioni cristiane e gruppi eretici che forniscono aiuto.