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Libano, il Papa invita tutti a vivere una Giornata Universale di preghiera e digiuno

Lungo appello del Papa per il Libano durante l'Udienza Generale di oggi

Papa Francesco, udienza generale |  | Daniel Ibanez / ACI group
Papa Francesco, udienza generale | | Daniel Ibanez / ACI group
Papa Francesco, udienza generale |  | Daniel Ibanez / ACI group
Papa Francesco, udienza generale | | Daniel Ibanez / ACI group

Quello di Papa Francesco oggi è stato un lungo appello per il Libano, colpito un mese fa dalla tragedia dell'esplosione a Beirut. Il Pontefice, prima di congedarsi dai fedeli presenti all'Udienza Generale odierna, chiede fede, preghiera, digiuno per un paese così importante per il mondo, adesso messo in ginocchio dalle terribili esplosioni nella zona del porto avvenute il 4 agosto. La Giornata Universale di Preghiera e Digiuno per il Libano richiesta da Papa Francesco è venerdì 4 settembre.

Il numero di vittime causate dalla devastante esplosione nel porto della capitale libanese è salito a 190 e sono oltre 6.500 i feriti, ha riferito il governo libanese domenica.

Un sacerdote libanese, padre Georges Breidi della Congregazione dei Missionari Maroniti Libanesi, ha portato al Papa la bandiera del suo Libano e accanto a quei colori il Papa ha lanciato il suo appello. "Noi prendiamo coscienza dell'estremo pericolo che minaccia l'esistenza stessa del Paese. Il Libano non può essere abbandonato nella sua solitudine. Il Libano è stato un paese di speranza, i libanesi hanno conservato la loro fede in Dio e dimostrato la capacità di fare della loro terra un luogo di tolleranza, di rispetto, di convivenza unico nella regione".

Continua Francesco nel suo appello: "Il Libano rappresenta qualcosa di più di uno Stato. il Libano è un messaggio di libertà, un esempio o di pluralismo per oriente e occidente, per il bene stesso del paese e del mondo non possiamo permettere che questo patrimonio vada disperso".

Il Pontefice vuole esprimere al Libano tutta la sua vicinanza: "Incoraggio il Libano a ritrovare le energie necessarie per ripartire, chiedo ai politici e ai leader religiosi di impegnarsi con sincerità e trasparenza nell'opera di ricostruzione, guardando al bene comune e al futuro della nazione. Rinnovo l'invito alla comunità internazionale a sostenere il paese per uscire dalla grave crisi. In modo particolare mi rivolgo agli abitanti di Beirut. Riprendete coraggio fratelli, la fede e la preghiera siano la vostra forza, non abbandonate le vostre case e la vostra eredità".

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Il pensiero del Papa va anche ai pastori della Chiesa in Libano: "Cari pastori, vescovi, sacerdoti, consacrati, continuate ad accompagnare i vostri fedeli. Ai vescovi chiedo zelo apostolico, povertà, niente lusso, povertà con il vostro povero popolo che sta soffrendo, date voi esempio di umiltà e povertà".

Da qui il Papa annuncia: "Desidero invitare tutti a vivere una giornata universale di pregheira e digiuno per il Libano venerdi prossimo 4 settembre. In tal giorno andrà il Segretario di Stato Vaticano a nome mio ad accompagnare la popolazione. Lui andrà per esprimere la mia vicinanza e solidarietà. Siamo vicini anche con l'impegno concreto della carità".

Infine, nel Cortile San Damaso, una preghiera alla Madonna in silenzio in piedi per il Libano. "La ringrazio Santità abbiamo molto bisogno del suo sostegno e del sostegno della Chiesa universale, non possiamo continuare a vivere così. Abbiamo bisogno del suo amore fraterno e vi aspettiamo per benedire la nostra amata terra", dice infine il sacerdote libanese che è rimasto per tutto il tempo accanto al Papa.