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L'opera evangelizzatrice del Beato Antonio Baldinucci

Il gesuita, beatificato da Leone XIII, tra il 1697 e il 1717 portò la Parola di Dio nel frusinate e nell'agro pontino

Il Beato Antonio Baldinucci |  | pubblico dominio Il Beato Antonio Baldinucci | | pubblico dominio

Il 7 novembre 1717 spirava a Pofi, nel frusinate, il futuro beato Antonio Baldinucci. Gesuita e missionario, il suo nome è legato alle Missioni popolari predicate nel Lazio e nell'agro pontino con costanza ed amore al popolo di Dio affidato alle sue cure.

Il gesuita nasce nel 1665 a Firenze, figlio di una delle migliori famiglie del Granducato di Toscana. Giovane istruito, prestissimo sente la chiamata di Dio alla vocazione nella Compagnia di Gesù.

Novizio a Roma,  è ordinato sacerdote nel 1697 ed inviato nella comunità di Frascati. Da questo luogo irradiò il proprio apostolato, fatto di amore al prossimo ed al vangelo.

Per oltre venti anni la predicazione della Parola di Dio, le confessioni e le moltissime comunioni riconciliarono i cuori più induriti. Moltissime le conversioni e tanti i miracoli compiuti per la sua potente intercessione.

Religioso zelante ed amante di Cristo lo visse prima con l'esempio e poi con la parola. Devotissimo alla Madonna ne diffuse il culto recando l'effige di Maria Refugium peccatorum come madre e modello di fede. L'immagine è ora conservata nella chiesa del Gesù a Frascati.

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Il suo desiderio sarebbe stato quello di essere inviato in India o altrove come missionario, ma i superiori scelsero di lasciarlo in Italia, dove dopo una vita spesa per gli altri spirò.

Il Pontefice Leone XIII lo beatificò il 13 aprile 1893 proponendolo ad imitazione della Chiesa universale. E' considerato il protettore contro le epidemie.